Il cugino racconta come è stata uccisa Mahsa Amini, la ragazza che portava il velo in modo inappropriato

La sua strada ha incrociato quella della polizia morale. La sua morte ha innescato proteste continue nel Paese

SET 28, 2022 -

Roma, 28 set. (askanews) – Mahsa Amini è morta a seguito di un “violento colpo alla testa”. Lo ha dichiarato all’Afp il cugino dall’Iraq. “L’hanno schiaffeggiata e l’hanno presa a bastonate”, ha aggiunto. La 22enne era a Teheran per una vacanza in famiglia prima di iniziare i suoi studi universitari nella provincia dell’Azerbaigian occidentale. Ma la sua strada ha incrociato quella della polizia morale il 13 settembre, ha raccontato Erfan Salih Mortezaee, 34 anni, che vive da un anno nel Kurdistan iracheno. L’uomo ha affermato di aver chiamato la madre di Mahsa Amini, che gli ha raccontato i fatti di questo fatale 13 settembre. Mahsa, suo fratello e altre donne della famiglia volevano fare un giro della capitale. Uscendo dalla stazione della metropolitana di Haghani, “la polizia della moralità li ha fermati”, ha detto Mortezaee, incontrato in una base a Komala vicino a Suleimaniyeh. “Il poliziotto ha detto ‘la portiamo via, le insegneremo le regole e come indossare l’hijab'”, ha aggiunto il cugino, assicurando che la giovane era “vestita come tutte le donne in Iran, e indossava l’hijab”. “La polizia poi l’ha picchiata, l’hanno picchiata davanti a suo fratello, lui è un testimone”, ha detto Mortezaee. “L’hanno schiaffeggiata, poi con un bastone l’hanno colpita alle mani, alle gambe”. Le percosse sono continuate all’interno del veicolo, secondo Mortezaee. “Quando l’hanno colpita in testa con il bastone, è svenuta”. Dopo essere arrivata al commissariato, ci è voluta almeno un’ora e mezza prima che fosse portata in ospedale, sempre secondo Mortezaee. Dopo tre giorni di coma, Mahsa Amini è stata dichiarata morta il 16 settembre. Sempre secondo il racconto della madre riportato dal cugino, gli stessi medici dell’ospedale hanno informato la famiglia che la loro figlia “aveva ricevuto un violento colpo alla testa”. La morte della ragazza, deceduta dopo essere stata arrestata nella capitale iraniana dalla “polizia della moralità” per aver indossato “in modo inappropriato” il velo, ha acceso le proteste in Iran, che vanno avanti da oltre dieci giorni. Secondo una Ong presente nel Paese, sono più di 75 le 75 persone uccise nella repressione delle proteste. Le autorità iraniane, dal canto loro, hanno presentato un bilancio di 41 vittime, compresi membri delle forze di sicurezza, e annunciato l’arresto di oltre 1.200 manifestanti. Secondo le Ong, anche attivisti, avvocati e giornalisti sono stati arrestati. (Nella foto diffusa dal Center for human rights in Iran, Mahsa Amini in coma in ospedale). Ihr/Int14