Guasti ai gasdotti Nord Stream, i sismologi hanno registrato esplosioni (causate dall’uomo)

Roma, 27 set. (askanews) – I sismologi svedesi hanno registrato delle esplosioni vicino ai gasdotti Nord Stream nelle ultime 36 ore. Lo riporta l’emittente nazionale svedese Svt. Svt in particolare rivela in un rapporto da poco pubblicato che le stazioni di misurazione sia in Svezia che in Danimarca hanno registrato forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas lunedì. “Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni”, ha affermato Bjorn Lund, docente di sismologia presso la Swedish National Seismic Network, Snsn, citato nel rapporto. La prima esplosione è stata registrata alle 2,03 della notte di lunedì e la seconda alle 19,04 di lunedì sera. Gli avvisi sulle fughe di gas sono arrivati dall’amministrazione marittima rispettivamente alle 13,52 e alle 20,41 di lunedì, dopo che le navi hanno rilevato bolle in superficie. Svt ha ottenuto le coordinate delle esplosioni misurate e si trovano nella stessa area in cui sono state registrate le fughe di gas. L’emittente ha inoltre citato ancora Lund sulle misurazioni: “Si può vedere chiaramente come le onde rimbalzano dal fondo alla superficie. Non c’è dubbio che è stata un’esplosione”, ha dichiarato il sismologo. Secondo Peter Schmidt, sismologo dell’Università di Uppsala, intervistato da France Presse, a danneggiare il gasdotto Nord Stream sono state due discrete esplosioni sottomarine, localizzate nelle zone delle fughe di gas, il che avvalora le ipotesi di sabotaggio. La prima scossa di magnitudo 1,9 è stata registrata dall’Istituto di sismologia nazionale svedese, alle 2.03 del mattino a sud-est di Bornholm. Un’altra alle 7.04 di lunedì notte, di magnitudo 2,3, un po più a Nord. “Abbiamo osservato ciò che crediamo siano due esplosioni di misura discreta che sono, nella nostra incertezza, localizzate assieme alle fughe di gas osservate dal gasdotto Nord Stream”, ha spiegato in un’intervista da remoto. “L’origine di queste esplosioni, per quello che possiamo dire, non è niente di naturale, niente che possa accadere naturalmente, che possa spiegarlo. L’origine esatta di esse è ovviamente un po più difficile da immaginare. Se sono davvero delle esplosioni, cosa che riteniamo altamente probabile, allora sono ovviamente opera dell’uomo in qualche modo”. “Se fosse stato un crollo, questo sarebbe più dilatato nel tempo”, ha sottolineato. La Difesa danese intanto ha diffuso una foto e il video che mostrano le perdite di gas nel Mar Baltico dai gasdotti Nord Stream, precisando di aver inviato sul posto una fregata, una nave per monitorare l’inquinamento ed elicotteri. “Dopo le tre perdite di gas nei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, sono state istituite zone di divieto intorno alle perdite per la sicurezza del traffico navale e aereo – ha precisato la Difesa – Nord Stream 1 ha due perdite a nord-est di Bornholm, Nord Stream 2 ha una perdita a sud di Dueodde”. “La fregata Absalon e la nave per il controllo dell’inquinamento Gunnar Thorson sono in viaggio per effettuare il monitoraggio dell’acqua nelle zone di divieto e anche la difesa danese sta supportando con elicotteri. Inoltre – conclude la nota – ieri sera nella zona era presente la nave di pattugliamento Rota”. Il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, ha convocato anche una riunione di crisi sulle tre perdite ai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Lo riporta il quotidiano svedese Aftonbladet, secondo cui Linde ha anche riferito di essere in contatto con l’omologo danese Jeppe Kofod, che potrebbe incontrare in serata. Il gas continua, infatti, ad uscire nel Mar Baltico dai gasdotti Nord Stream e l’Agenzia per l’Energia danese prevede che le perdite ci saranno ancora per alcuni giorni o fino a una settimana. Intanto la polizia svedese ha avviato un’indagine sulle perdite di gas nel Mar Baltico dai gasdotti Nord Stream e al momento il reato ipotizzato è “grave atto di sabotaggio”, riporta l’emittente pubblica Sveriges Radio. Ihr/Cuc/Sim/Int14