Russia, sparatoria in una scuola a Izhevsk: 14 morti e pista neonazista

Stabilita identità aggressore, aveva studiato proprio là

SET 26, 2022 -

Milano, 26 set. (askanews) – Nella mattina di oggi un uomo ha aperto il fuoco nella scuola n.88 di Izhevsk, capitale della Buriazia, una repubblica della Federazione Russa con la più grande minoranza etnica della Siberia. Il comitato investigativo parla di 13 morti, ai quali va aggiunta un’altra vittima: un bambino giunto già in stato di morte clinica in ospedale, secondo i media locali. Secondo il comitato sono “sette i minori” uccisi, riporta Ria Novosti. “Altri 14 bambini e 7 adulti sono stati feriti”, afferma il rapporto. La notizia ha squarciato, con la sua onda di violenza, l’attualità russa, già in subbuglio dopo l’annuncio della mobilitazione che impone un reclutamento per la guerra in Ucraina, su una fascia di popolazione, secondo numeri non ancora chiari. Il leader russo Vladimir Putin, come affermato dal Cremlino, è a conoscenza della sparatoria ed ha espresso le sue condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari. Ancora poco chiare anche le circostanze dell’attentato: alcuni canali Telegram hanno pubblicato la foto di una classe con una porta sbarrata. Mentre il responsabile dell’attacco si sarebbe suicidato secondo il servizio stampa del ministero dell’Interno russo. L’uomo era in possesso di due pistole traumatiche convertite per sparare proiettili letali, caricatori vuoti e altri carichi di cartucce. In base a un video diffuso su Telegram l’uomo aveva indosso una maglia nera con una svastica rossa: si chiamava Artem Kazantsev, nato nel 1988, originario della città di Izhevsk, diplomato in quella stessa scuola. Attualmente, gli investigatori del Comitato investigativo russo stanno conducendo una perquisizione nel suo luogo di residenza, sono allo studio l’identità dell’aggressore, le sue opinioni e l’ambiente circostante, la sua adesione alle visioni neofasciste e all’ideologia nazista.