Wang Yi: Usa cambino registro con Cina o sarà conflitto

Ministro Esteri: Taiwan è il principale rischio nelle relazioni

SET 23, 2022 -

Cina-Usa Roma, 23 set. (askanews) – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avvertito che gli Stati uniti dovranno cambiare il loro atteggiamento nei confronti di Pechino, o rischiano inevitabilmente un conflitto. Parlando alla prestigiosa Asia Society a New York, dove si trova per prendere parte all’Assemblea generale dell’Onu, Wang ha anche affermato che i rapporti Cina-Usa sono al livello più basso dalla normalizzazione dei rapporti nel 1979 e ha individuato nella vicenda di Taiwan il più pungente punto di frizione tra le due potenze. “Gli Stati uniti sembrano avere due tipi di notazioni musicali. La volontà politica dei loro leader è per una relazione bilaterale stabile, ma questa non è ancora tradotta in politiche logiche” ha sostenuto il capo della diplomazia cinese. Il viaggio di Wang a New York viene dopo dure polemiche tra Pechino e Washington, in particolare attorno a Taiwan dopo che quest’estate la speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi ha visitato l’isola e mentre negli Usa si dicute una legge che fornirà 6,5 miliardi di dollari in armi a Taiwan. Di queste cose Wang certamente parlerà nell’imminente colloquio con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il primo dopo il faccia a faccia a luglio a margine della riunione ministeriale del G20. “Se gli Stati uniti gestiscono le relazioni sino-americano come la mentalità di un gioco a somma zero e continuano a usare il ‘politicamente corretto’ per celare la loro politica cinese, non solo non risolveranno i propri problemi, ma porteranno le relazione sino-americane al conflitto e al confronto” ha ammonito il ministro. “Gli Usa – ha proseguito – stanno mettendo in capo infinite provocazioni contro gli interessi cruciali e diritti allo sviluppo della Cina, ma nello stesso tempo chiedono di stabilizzare le relazioni e di evitare lo scontro. Questo è contraddittorio nella logica e nella realtà”. Il principale punto critico, per Wang, è ovviamente Taiwan, l’isola che Pechino considera parte integrante del suo territorio. “La questione di Taiwan sta crescendo come il più grande rischio nelle relazioni Cina-Usa. Se gestita male, è molto probabile che manderà in frantumi i rapporti bilaterali”, ha avvertito Wang. “Come gli Usa non permetterebbero che le Hawaii fossero loro sottratte, la Cina ha il diritto di unificarsi”. Wang Yi ha assicurato che la Cina non ha intenzione di rimpiazzare gli Usa, non ha intenzione di esportare ideologica o di colonizzare qualsivoglia nazione, come d’altronde no ha mai fatto nella sua storia. Ma nello stesso tempo ha detto che gli Usa non possono cambiare la Cina a loro piacimento e ha chierito che “né la Cina né gli Usa potrebbero mai sconfiggersi l’un l’altro”. Il discorso apre un dibattito, che sarà importante in vista di un possibile faccia-a-faccia tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente Usa Joe Biden a Bali a novembre, a margine del G20. E il colloquio imminente Blinken-Wang rappresenta un momento fondamentale per costituire le condizioni perché questo summit abbia luogo.