Giappone, sei membri della famiglia imperiale saranno alle esequie di Abe

L'imperatore non prenderà parte alla cerimonia di stato

SET 22, 2022 -

Giappone Roma, 22 set. (askanews) – L’imperatore giapponese Naruhito non prenderà parte alla solenne cerimonia funebre del defunto ex primo ministro Shinzo Abe che si terrà la prossima settimana. L’ha annunciato l’Agenzia per la famiglia imperiale, precisando che però ci saranno il principe della corona (principe ereditario) Fumihito e altri sei membri della famiglia. In realtà l’assenza di Naruhito e dell’imperatrice Masako non ha significati politici, ma rituali. L’imperatore in carica solitamente non partecipa a funerali: la morte, all’interno delle pratiche shinto che hanno nell’istituzione imperiali uno dei principali capisaldi, è considerata fonte d’impurità rituale. Tuttavia la coppia imperiale ha fatto una rara eccezione prendendo parte ai funerali di stato in Gran Bretagna della regina Elisabetta II in virtù dei solidi legami che uniscono la famiglia imperiale e quella reale. Alla cerimonia che si terrà nel Nippon Budokan – una delle arene più importanti di Tokyo, nota all’estero soprattutto per i suoi storici concerti rock – per la famiglia imperiale prenderanno parte, oltre a Fumihito, la principessa della corona Kiko (moglie di Fumihito), la seconda figlia principessa Kako, oltre alla principessa Nobuko (vedova del principe Mikasa) con la prima figlia principessa Akiko. Inoltre parteciperanno la principessa Hisako (vedova del principe Takamado) con la prima figlia principessa Tsuguko. La partecipazione di membri della Casa imperiale era stata auspicata dal primo ministro Fumio Kishida, che inviò il 22 luglio una lettera all’Agenzia della Casa imperiale, la quale ha precisato che la composizione della delegazione è stata decisa sulla base dei precedenti. Le esequie solenni sono state decise dopo che Abe, il primo ministro che ha occupato questo ruolo per più tempo nella storia del dopoguerra, è stato assassinato l’8 luglio durante un comizione elettorale. I suoi funerali privati si sono già tenuti. Il governo ha deciso questo rarissimo onore delle esequie pubbliche di stato, in passato accordato nel dopoguerra solo all’architetto della rinascita giapponese dopo la disfatta nel secondo conflitto mondiale Shigeru Yoshida, affrontando una dura opposizione dei partiti di minoranza. E i recenti sondaggi hanno mostrato che la maggioranza dei giapponesi era contraria ad accordarli ad Abe. In particolare, l’assassinio ha messo in luce i rapporti ppoco chiari tra diversi parlamentari liberaldemocratici e la Chiesa dell’Unificazione, il controverso movimento religioso fondato dall’ormai defunto Reverendo Moon in Corea del Sud a metà degli anni ’50. L’assassino di Abe ha detto di aver agito dopo che la Chiesa dell’Unificazione avrebbe rovinato la sua famiglia a causa delle donazioni della madre, un’ardente adepta. Dopo aver visto sul web un videomessaggio di Abe di saluto a un’adunata del gruppo religioso, si è convinto che l’ex primo ministro fosse un membro della chiesa. La famiglia Kishi-Abe, in realtà, ha avuto rapporti con la chiesa di Moon. Il nonno di Abe, Nobusuke Kishi che fu a sua volta primo ministro nella seconda metà degli anni ’50, favorì l’arrivo in Giappone della chiesa. E, nell’indagine promossa da Kishida dopo l’assassinio, è emerso che tra i politici liberaldemocratici che hanno rapporti con la chiesa, ci sarebbe anche il fratello minore di Abe, l’ex ministro della difesa Nobuo Kishi. Tuttavia Abe stesso non risultava essere un aderente al movimento.