Vignali:emigrazione italiana è cambiata,cambiamo anche i Comites

Italiani all'estero il doppio di quando furono istituti comites

OTT 27, 2021 -

Italiani nel mondo Roma, 27 ott. (askanews) – Il ministro Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina, è intervenuto sul tema della “riforma della disciplina dei Comites” presso la Commissione esteri della Camera dei deputati. La riforma dei Comites è “tema non solo attuale ma urgente” ha esordito Vignali. “Dal 2003, da quando vennero istituiti, le cose sono molto cambiate. Allora gli italiani all’estero erano meno della metà di quanto sono oggi, cioè oltre sei milioni. Senza stravolgere il ruolo dei comites c’è bisogno di un aggiornamento. I comites pur scontando alcuni problemi hanno dato dimostrazione di un loro dinamismo in varie settori: valorizzazione delle comunità all’estero, valorizzazione della nuova mobilità, assistenza ai connazionali durante la pandemia, il nuovo filone del turismo delle radici. Tutto questo i comites lo hanno realizzato e dal 2015 ad oggi sono stati realizzati 250 progetti circa per i nostri connazionali all’estero. I comites hanno dimostrato di essere un valore aggiunto. Ma ci sono cose di cui tenere conto: l’aumento degli italiani all’estero, un aumento che continua e continuerà. Le collettività aumentano di numero dobbiamo tenerlo presente. E affrontiamo questo tema proprio mentre si stanno svolgendo gli aspetti preparatori per le elezioni dei nuovi comites. C’è stata grande partecipazione, sono state presentate 270 liste e 245 sono state ammesse: il 55% in più rispetto al 2015. C’è voglia di partecipare e mettersi in gioco e nonostante la pandemia. Solo in quattro circoscrizioni non sono state presentate delle Liste (capodistria, Helsinky, Ottawa, Lille). Decine di migliaia di italiani si stanno registrando attraverso vari canali per votare. Si puo’ fare anche per posta elettronica e anche con il nuovo portale fast it. Rispetto al passato la nostra campagna informativa è partita con grande anticipo, già ad aprile abbiamo diffuso video e notizie sul ruolo dei Comites e gli uffici consolari delle ambasciate hanno mandato a più riprese a tutti gli indirizzi disponibili”. ” Se questa è la situazione – ha quindi aggiunto Vignali – dobbiamo mettere mano alla normativa per adeguare i comites a una realtà che sta cambiando. Non dobbiamo stravolgere il ruolo dei Comites. Le elezioni per esempio vanno mantenute ogni cinque anni. Un tema delicato pero’ è stabilire la soglia minima di italiani iscritti all’Aire per poter eleggere un Comites. Attualmente è di tremila cittadini, e questo porterà a un proliferare di Comites. Solo quest’anno ne abbiamo registrati 16 nuovi. Forse si potrebbe pensare a elevare la soglia a 10.000 connazionali, in modo da avere un numero minore, magari, di Comites, ma più strutturati”. “Altro aspetto su cui verteranno i lavori della commissione – ha continuato il Ministro – è quello relativo alla cosiddetta opzione inversa di voto. Io mi rendo conto che anche questa è una decisione politica. Intanto c’è un profilo di compatibilità finanziaria. Attualmente l’elezione dei comites con l’opzione inversa costa un terzo di meno di quanto non costerebbe un’elezione generale. L’invio a 4 milioni e mezzo di cittadini di plichi non solo costa ma comporta un importante lavoro amministrativo da parte di consolati e ambasciate. Sappiamo che organizzare un elezione dei comites su base universale comporterebbe costi economici e organizzativi. Mandare il plico a chi si è registrato per votare ci dà anche la sicurezza di poter disporre di un indirizzo sicuro. Mandare le buste a tutti porta il rischio di recapitarle a indirizzi sbagliati, non aggiornati, eccetera. Ci sono quindi ragioni tecniche per l’opzione inversa”. “Altro aspetto delicato – ha aggiunto Vignali – è quello del doppio mandato. Attualmente vige la regola del doppio mandato per presidenti e membri dei Comites. Credo che la possibilità di cambiare i membri dei comites vada tenuta in considerazione. Tante persone nuove hanno deciso di mettersi in gioco proprio perché la vecchia generazione sta venendo meno e si sente il bisogno di un ricambio non solo generazionale ma anche di energie. A volte, in alcuni casi, ci sono figure che stanno da anni e anni nei comites e c’è chi vive questo ruolo come un privilegio, non come una funzione di servizio. Il doppio mandato ha portato ad un aumento di liste e potrebbe innescare nuove energie”. “Bisogna poi coinvolgere le nuove forme associative e la nuova mobilità. Sono temi che vanno considerati in una riforma dei comites. Molto spesso i nuovi italiani all’estero non si iscrivono subito all’Aire, si associano su nuove basi, i social ad esempio, diverse da quelle tradizionali. Coinvolgere nei comites questi esponenti della nuova mobilità è importante. Il comites potrebbe nominare al suo interno anche espressioni di questa nuova mobilità e potremmo dare delle regole per disciplinare queste nuove affiliazioni, includere esponenti della nuova mobilità, della imprenditoria, delle seconde generazioni”. “Ultimo tema – ha concluso Vignali – è il voto elettronico. Quest’anno avvieremo una sperimentazione. Sicuramente il voto elettronico potrebbe rappresentare una modalità importante per il futuro. In molte zone il voto elettronico puo consentire di semplificare le votazione e ridurre i costi, oltre che garantire una maggiore partecipazione”.