Stanze italiane, a New York un viaggio in Italia virtuale

Un percorso tra architettura, arte e musica

MAG 10, 2021 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Stanze di una Casa ideale nella quale “viaggiare” per scoprire l’Italia, nei suoi spazi, nei suoi portici, nei suoi orti e giardini troveranno posto le arti, le scienze, i linguaggi della civiltà italiana, interpretati dall’Istituto Italiano di Cultura di New York. Ciascuna Stanza offre contributi, in gran parte inediti, per comprendere quel magico intreccio di passato e futuro, memoria e innovazione, tecnica e bellezza che anima la vita culturale italiana, nella penisola e nel mondo.

«L’emergenza sanitaria mondiale – afferma il direttore dell’IIC Fabio Finotti – ha spostato molte attività sul web. Abbiamo deciso di cogliere questa trasformazione come una possibilità, sfruttandola al meglio. Internet è un paesaggio che non dobbiamo utilizzare come un semplice magazzino o un deposito, ove scaricare alla rinfusa dei contenuti. È, invece, uno spazio che va disegnato con il gusto e lo stile italiano, costruendo edifici virtuali che abbiano la stessa eleganza e fruibilità di quelli reali. “Stanza” nella nostra lingua è uno spazio architettonico, ma anche uno spazio letterario e musicale: stanze sono le strofe di una poesia o di una canzone. In questo spazio – articolato ed accogliente come una casa – gli amanti della cultura italiana potranno trovare ciò che cercano: memoria e innovazione, dialoghi e approfondimenti in un intreccio tra passato e futuro. E troveranno, soprattutto, una comunità che unisce italiani e italici: coloro che vivono in Italia e quanti respirano la sua civiltà e la alimentano, pur abitando al di fuori della penisola. Il nostro obiettivo, qui a New York è infatti portare la cultura italiana negli Stati Uniti e nel mondo, e al contempo portare gli Stati Uniti e il mondo in Italia».

Nella Stoà troviamo il video di: Per riveder le stelle, scritto dal Direttore Fabio Finotti che invita a riflettere sulla bellezza della luce naturale delle stelle, ascoltando i versi di Giacomo Leopardi (Canto di un pastore errante dell’Asia) e di Théodore de Banville (Odes Funambulesques).

Sotto la volta celeste che decora il soffitto del Politeama Rossetti, Emanuele Fortunati e Francesco Migliaccio, attori della Compagnia dello Stabile di Trieste, leggono i testi, inframmezzati da alcuni brani musicali di Francesco Guccini, B3N, Francesco De Gregori e Ottorino Respighi.letteratura, editoriaDesignCinema e videoArchitetturaArte