Covid, Romania: il Castello di Dracula trasformato in hub vaccinale

Si fa turismo e iniezione

MAG 10, 2021 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Ad attendere in questi giorni i visitatori del minaccioso Castello di Dracula in Romania, non zanne di vampiro ma aghi di siringhe. Il mitico castello di Bran è stato trasformato in un hub vaccinale per velocizzare la campagna di immunizzazione contro il coronavirus. I turisti, alcuni ignari, vengono accolti all’ingresso da un poster con tanto di siringa che li invita a porgere il braccio e a farsi inoculare l’antidoto al Covid-19.

“Sono venuto a visitare il castello con la mia famiglia e quando ho visto il poster mi sono fatto coraggio e ho accettato di fare l’iniezione”, ha raccontato Liviu Necula, un ingegnere di 39 anni, citato dal Guardian.

A coloro che aderiscono all’iniziativa viene consegnato un certificato che li elogia per “l’audacia e la responsabilità” promettendo che saranno i benvenuti al castello “per i prossimi 100 anni” e offerto un tour gratuito della “camera delle torture”. Il governo ha già utilizzato siti storici e importanti come la Biblioteca Nazionale di Bucarest per immunizzare quanti più cittadini possibile. “Questi centri sono per tutte le persone che vogliono vaccinarsi ma non hanno voglia di fissare un appuntamento online”, ha spiegato all’Afp Beatrice Mahler, direttrice dell’ospedale Marius Nasta. Quasi 3,6 milioni dei 19 milioni di abitanti della Romania hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, con le autorità che mirano a 5 milioni di dosi entro giugno.

Immerso in una valle nebbiosa dei Carpazi, il Castello di Bran è associato al principe romeno del XV secolo Vlad Tepes, noto come “l’Impalatore”, anche se non vi soggiornò mai. Si ritiene che Bram Stoker, l’autore di Dracula, sia stato ispirato da Vlad e il sito è stato a lungo associato al suo romanzo del 1897 che ha contribuito a fondare il genere moderno dei vampiri, sebbene non ci siano prove che fosse a conoscenza del Castello di Bran.