“Un urlo ci salverà”, storie di 10 italiane in Germania in pandemia

Morena Rossi, una delle fondatrici di Donne da urlo ne parla ad askanews

MAR 4, 2021 -

Roma, 4 mar. (askanews) – Donne, pandemia, emigrazione, famiglia, lavoro, figli. Storie di tutti giorni, ma storie straordinarie e da raccontare per liberarsi, con un urlo catartico, di quanto tenuto dentro in questi strani mesi. “Un urlo ci salverà – 10 storie da urlo di italiane in Germania” è il progetto nato dall’incontro tra il Comites di Dortmund e l’Associazione di Promozione Sociale “Donne all’ultimo grido” e al contributo del Ministero degli Esteri. Dieci donne e dieci testimonianze sulla loro vita in lockdown, la vita da madri, mogli, studentesse e lavoratrici. Le storie di 10 italiane in questo momento storico calate nel contesto tedesco, così distante da quello italiano e per altri versi così simile. Del progetto del libro, che verrà presentato online l’8 marzo, ha parlato con askanews Morena Rossi, una delle fondatrici di “Donne da urlo.

“Il progetto è nato dalla collaborazione con il Comites di Dortmund e dall’idea, che già avevamo in mente di sviluppare, di un progetto legato alle donne e non solo all’emigrazione. Originariamente volevamo fare un docufilm, ma il libro è stato decisamente più funzionale”, ha sottolineato Morena Rossi. Il Comites “ci ha chiesto di presentare un progetto che parlasse di donne, di emigrazione e di pandemia e la nostra proposta si sposava perfettamente” in particolare “con il fatto che le donne hanno vissuto un disagio maggiore rispetto agli uomini in questo anno”. Così “abbiamo incontrato queste 10 donne su zoom, dopo che avevano compilato un questionario e guardarsi negli occhi, vedere la voglia di queste donne di tutte le età, da 20 a 70 anni, di raccontarsi è stato fantastico”, ha aggiunto.

Il libro racconta le storie delle 10 donne, che hanno trovato l’energia di reagire al lockdown e alle difficoltà. I loro ritratti sono stati realizzati dal misterioso duo delle Lediesis, artisti di street art le cui vere identità sono ignote. Inoltre nel testo sono presenti anche i test di Luscher a cui sono state sottoposte le 10 donne dalla psicologa Erica Villafranca. “Grazie all’inserimento del lavoro della psicologa il libro ha acquistato una marcia in più – ha detto Morena – dando una fotografia dell’universo femminile in questo momento così poco allettante, ma segnalando che c’è una speranza di riscatto e la voglia di farcela, la forza dell’empowernent femminile e dell’autodeterminazione che alle donne non manca affatto”.

La fondatrice di “Donne da Urlo” ha raccontato che “una delle storie che mi è rimasta impressa è quella di una 35enne che ha partorito durante la prima ondata, da un giorno all’altro è rimasta a casa dal lavoro e quando era chiusa a casa con il figlio, lo presentava dal balcone alle amiche che le portavano fragole e mascherine. Questa immagine mi rimarrà per sempre in mente, perché è bella e rappresentativa di quel momento, c’è la preoccupazione delle mascherine, ma ci sono anche le fragole”. Inoltre quello che emerge nel libro è la differenza di come la pandemia è stata vissuta in Italia e in Germania.

Le protagoniste hanno raccontato dell’ansia provata ogni giorno ascoltando “il bollettino di guerra” dall’Italia, dei morti e dei contagiati, e delle differenze di vita nella quotidianità: “Alcune protagoniste hanno raffrontato con le amiche in Italia la situazione, l’impossibilità di uscire di casa in Italia e la maggiore libertà in Germania”, ha aggiunto Rossi, che insieme a Eliana Bonaguidi, Sandra Bacci e Valentina Moscardini ha fondato due anni fa a Lucca Donne all’Ultimo grido, lanciando “Urloteca virtuale” in cui le donne si aprono, comunicano e urlano in modo catartico sul web.

Infine, dal libro viene fuori “uno spaccato molto interessante dei lavori che fanno queste donne e dell’impegno che hanno per mantenere viva la cultura italiana in Germania e anche dell’aiuto ai connazionali che vivono all’estero perché alcune di loro sono anche impegnate in questo settore” per la comunità italiana all’estero.