I ribelli del Ruanda negano di aver ucciso Attanasio e il carabiniere

Diffuso un comunicato del gruppo

FEB 23, 2021 -

Roma, 23 feb. (askanews) – Le Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr) hanno negato di essere responsabili dell’uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista del Programma alimentare mondiale Mustapha Milambo. E’ quanto si legge sul sito Actualite.cd, che cita un comunicato di questo gruppo ribelle.

I ribelli ruandesi, si spiega, hanno dichiarato che i loro combattenti non sono stati in alcun modo coinvolti nell’attacco ed hanno chiesto alle autorità congolesi e alla Monusco “di fare luce sulle responsabilità di questo vile assassinio invece di ricorrere a frettolose accuse”.

Secondo il gruppo ribelle, il convoglio con l’ambasciatore italiano e il carabiniere sarebbe stato attaccato in un’area conosciuta come le “tre antenne” vicino a Goma, al confine con il Ruanda, “non lontano da una postazione delle forze armate locali e dei soldati delle Forze di Difesa ruandesi”.

“Le responsabilità di questo vile assassinio risiedono nelle file di questi due eserciti e dei loro sponsor che hanno forgiato un’alleanza innaturale per perpetuare il saccheggio della zona orientale della Repubblica democratica del Congo”, hanno aggiunto le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda.

Secondo il gruppo ribelle, il convoglio con l’ambasciatore italiano e il carabiniere sarebbe stato attaccato in un’area conosciuta come le “tre antenne” vicino a Goma, al confine con il Ruanda, “non lontano da una postazione delle forze armate locali e dei soldati delle Forze di Difesa ruandesi”.

“Le responsabilità di questo vile assassinio risiedono nelle file di questi due eserciti e dei loro sponsor che hanno forgiato un’alleanza innaturale per perpetuare il saccheggio della zona orientale della Repubblica democratica del Congo”, hanno aggiunto le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda.

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