Radio3Mondo: con Biden cosa cambia per la Brexit?

Ospiti Consoli, Blitz e Provenzani

NOV 11, 2020 -

Roma, 11 nov. (askanews) – Un democratico eletto alla Casa Bianca con origini irlandesi, la Scozia che vuole l’indipendenza, Brexit agli sgoccioli e un partito – i Tories – sull’orlo della rivolta.

Per Radio3Mondo, su Rai Radio Tre, Luigi Spinola ne ha parlato alle 11.00 con Lorenzo Consoli, James Blitz e Sabrina Provenzani. Il negoziato in corso nei tempi supplementari della Brexit sono ormai arrivati a scadenza. Se ne è andato un presidente che sosteneva i progetti di Boris Johnson ed è arrivato Joe Biden, “non solo ostile al progetto Brexit, ma anche con origini irlandesi e poco comprensivo alle mosse azzardate di Boris Johnson che rischiano di mettere a repentaglio gli accordi di pace con l’Irlanda del Nord”, dice il corrispondente da Bruxelles di askanews Lorenzo Consoli.

“Cosa succederà infatti al confine tra Irlanda del Nord non è ancora dato saperlo, visto che un mancato accordo può essere molto pesante per l’Ulster. Una Brexit dura potrebbe portare a una penuria di alimenti freschi per l’Irlanda per problemi alla frontiera. Non è chiaro il confine tra Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.”

Nei negoziati Brexit ci sarà sicuramente il protocollo sull’Irlanda, per evitare un confine duro all’interno dell’isola. La fine del tunnel del negoziato dovrebbe arrivare nelle prossime settimane con un accordo de minimis, ma rimane il rischio del non accordo. I punti dolenti, oltre all’Irlanda, sono sempre quelli: le zone dei diritti di pesca degli europei nelle acque britanniche; e le regole del mercato unico, per cui gli europei dicono ai i britannici che se vogliono accedere senza dazi tra le due economie, Londra deve avere regole equivalenti sulla concorrenza e gli aiuti di Stato. Su questo i britannici sembrano ancora contrari.

L’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca sembrerebbe però aver cambiato l’atmosfera in Gran Bretagna. Biden comincerà la sua presidenza volendo trattare con Bruxelles, secondo James Blitz, opinionista britannico, e la Gran Bretagna resta l’alleato n.1 della NATO di Washington: per questo “sarà sarà difficile che Boris Johnson esca dall’UE senza un accordo”, dice Blitz.

I problemi per Boris Johnson non sono finiti. Il primo ministro britannico si deve preoccupare anche di un’altra frontiera, quella con la Scozia: il doppio effetto Brexit e la gestione disastrosa della pandemia avrebbe infatti portato il sostegno dell’indipendenza in Scozia a livelli record.

“A questo si aggiunge l’operato del Primo Ministro Nicola Sturgeon, che ha dimostrato una grande capacità decisionale e di comunicazione con la popolazione scozzese durante la pandemia. La Scozia si sente inoltre legata all’Europa e nel momento in cui è diventato chiaro che Brexit era un progetto portato avanti da una base identitaria e sovranista, e quando sono usciti i dati economici che prospettano una catastrofe per la Gran Bretagna fuori dall’UE l’ambizione indipendentista scozzese è cresciuta ulteriormente” spiega Sabrina Provenzani, giornalista a Londra.