Vaccino Pfizer congelato a -75 gradi? DHL: fuori gioco 2/3 umanità

Paesi poveri privi di strutture e trasporti adeguati

NOV 9, 2020 -

Roma, 9 nov. (askanews) – Le temperature gelide necessarie per conservare e trasportare il vaccino anti-covid delle aziende farmaceutiche BioNTech e Pfizer significano che potrebbe essere al di fuori della portata fino a due terzi della popolazione mondiale. E’ quanto emerge in uno studio della DHL, azienda leader nel campo delle spedizioni.

Il potenziale vaccino deve essere conservato a -75 gradi Celsius e somministrato in due dosi separate a circa tre settimane di distanza. Nei paesi ricchi ciò significherebbe che verrebbe probabilmente distribuito negli ospedali o nei centri appositamente costruiti piuttosto che nelle farmacie o nell’ufficio del medico di famiglia locale. Per i paesi poveri – senza forniture elettriche affidabili o infrastrutture per mantenere i vaccini a quella temperatura di congelamento – potrebbe significare che non vengono consegnati affatto.

Un white paper della società di logistica DHL pubblicato a settembre ha rilevato che sarebbero necessarie “misure straordinarie” per distribuire un vaccino congelato negli oltre 25 paesi – che coprono solo un terzo della popolazione mondiale – che attualmente hanno la capacità di immagazzinarlo.

“Attualmente, gran parte dell’Africa, del Sud America e dell’Asia non può essere prontamente rifornita su larga scala a causa della mancanza di capacità logistica della catena del freddo adatta ai prodotti delle scienze della vita”, ha affermato DHL nel suo studio.

Anche problemi apparentemente prosaici come le strade di scarsa qualità potrebbero essere un ostacolo importante, aumentando il rischio di danni alle fiale fragili mentre vengono distribuite nelle aree remote e rurali.

Pfizer e BioNTech hanno cercato di affrontare questi problemi progettando scatole di spedizione riutilizzabili delle dimensioni di una valigia in grado di conservare tra 1.000 e 5.000 dosi di vaccino a temperature di congelamento per un massimo di 10 giorni.

Ciò potrebbe alleggerire l’intasamento nella distribuzione, ma è improbabile che lo elimini completamente i problemi, lasciando potenzialmente miliardi di persone in attesa di un altro candidato vaccino che può essere conservato a temperature più miti, come un potenziale vaccino sviluppato da Johnson & Johnson che deve essere spedito congelato, ma può essere conservato alle temperature di refrigerazione tipiche per diversi mesi e richiede solo una dose, facilitando la sua distribuzione nei paesi più poveri.