Cambogia demolisce pezzo base costruito da Usa: in arrivo cinesi?

Per media americani accordo segreto per ospitare forze di Pechino

OTT 3, 2020 -

Roma, 3 ott. (askanews) – La demolizione di una struttura costruita dalla Marina Usa in Cambogia innesca preoccupazioni sul fatto che, dopo la firma di un accordo tra Phnom Penh e la Cina, Pechino possa avere un accesso alla strategica base navale di Ream. Lo sostiene l’Asian Maritime Transparency Initiative del CSIS.

Immagini satellitari pubblicate dall’iniziativa mostrano che tra il 5 e circa il 10 settembre la struttura – una delle tante costruite dagli Usa nella base – è stata demolita.

Gli analisti collegano questa evoluzione a una notizia apparsa a luglio 2019 sul Wall Street Journal, che diede conto di un accordo segreto che darebbe alla Cina accesso alla base di Ream, in cambio della costruzione di nuove infrastrutture sempre presso la base.

L’accordo – che sarebbe stato visto in bozza da funzionari americani – darebbe alle forze cinesi la possibilità di accedere per 30 anni all abase con soldati, armi e navi. Darebbe inoltre la possibilità del rinnovo automatico ogni 10 anni, dopo la scadenza.

Tra gli indizi che rafforzano il sospetto c’è anche il fatto che Phnom Penh ha rifiutato il finanziamento statunitense per effettuare riparazioni alla base navale, che in un primo omneto la stessa Cambogia aveva richiesto.

La struttura demolita – spiega l’iniziativa – è il Quartier generale tattico del Comitato nazionale per la sicurezza marittima, che era stata inaugurata nel 2012. Altre strutture costruite dagli americani appaiono ancora in piedi.

Ufficiali cambogiani hanno respinto la notizia del WSJ dell’esistenza dell’accordo con la Cina e il primo ministro Hun Sen ha definito quell’informazione “la peggiore notizia falsa costruita contro la Cambohia”. Ha inoltre ricordato la Costituzione cambogiana, che vieta di ospitare basi militari nel paese. Si tratta di una posizione che aveva già espresso in passato, rispondendo a una lettera del vicepresidente Usa Mike Pence, che già chiedeva allarmati lumi su un eventuale piano di ospitare truppe cinesi in Cambogia.

Tuttavia, sul fronte civile, la presenza cinese è già piuttosto massiccia sulle coste del paese del Sudest asiatico. Ampi tratti di costa attorno alla Base navale di Ream sono affittate da compagnie cinesi – spiega l’iniziativa – per lo viluppo di resott. Alcune di esse, come la Canopy Sands Development Group, stanno anche allargando la terraferma, secondo quanto dimostrano le immagini satellitari.

Il ministero della Pianificazione urbana e delle Costruzioni cambogiano ha annunciato a febbraio che la Baia di Ream ospiterà un grande progetto turistico da 16 miliardi di dollari.