Roma, 28 set. (askanews) – Il governo giapponese ha fatto oggi appello ai cittadini di cercare aiuto, se si sentono depressi. Questo all’indomani del probabile suicidio di Yuko Takeuchi, la quarantenne celebre attrice conosciuta come protagonista di “Miss Sherlock”.
La morte di Takeuchi ha provocato un profondo cordoglio nell’opinione pubblica nipponica, anche perché recentemente diverse persone famose hanno concluso la loro vita con un suicidio.
L’attrice, trovata morta ieri dal marito, aveva dato alla luce a gennaio il secondo figlio. La sua immagine sorridente e la sua carriera brillante – dall’interpretazione in un ruolo di secondo piano dell’horror di grande diffusione “The Ring” alla serie della HBO “Miss Sherlock” – non suggerivano al più ampio pubblico una situazione tormentata. La polizia sta indagando sul suo decesso.
Il nuovo capo di gabinetto e portavoce del governo, Katsunobu Kato, oggi ha lanciato l’allarme, segnalando un aumento del numero dei suicidi da luglio. “C’è stato un picco nel numero dei suicidi da luglio. Dobbiamo prendere atto che molte persone stanno ponendo termine alle loro preziose vita” ha detto Kat, invitando i cittadini a usare le hotline anti-suicidio che sono state attivate.
A settembre una popolare attrice, Sei Ashina, è deceduta in quello che appare essere stato un suicidio e l’alttore Haruma Miuura è morto a luglio per un presunto suicidio. Ancora, la giovane star dei reality show Hana Kimura – nota per essere stata nel cast di “Terrace House” di Netflix – è morta in un apparente suicidio dopo essere stata vittima di stalking online.
Secondo i dati, in agosto il Giappone ha registrato 1.900 suicidi, con un aumento del 15,3 per cento rispetto allo scorso anno. Un dato in controtendenza rispetto a un calo che da diversi anni ha ridimensionato un fenomeno che ha a lungo rappresentato fonte di grande preoccupazione sociale.
Nel mondo della cultura giapponese del XX secolo moltissimi intellettuali e artisti di punta hanno prematuraente concluso la loro vita con un suicidio. A partire dagli scrittori Ryunosuke Akutagawa, Yukio Mishima e Yasunari Kawabata, premio Nobel per la letteratura.