Schiavone: Cgie va coinvolto nella prossima finanziaria

"Noi dobbiamo essere propositivi", dice il segretario generale

SET 24, 2020 -

Roma, 25 set. (askanews) – In questi giorni si comincia a ragionare sulla prossima legge finanziaria e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), che dovrà essere “propositivo”, gradirebbe essere coinvolto. Lo ha sottolineato, durante un incontro online con la stampa, il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone.

“La nostra attenzione dovrebbe soffermarsi sulla quotidianità – ha detto Schiavone – (…) proprio in questi giorni si comincia a ragionare sulla composizione della prossima finanziaria. E noi gradiremmo essere coinvolti e soprattutto dovremo essere propositivi come lo siamo stati in questi mesi per poter dare un ulteriore contributo per una svolta sostanziale che possa rimettere il nostro Paese, anche con l’aiuto degli italiani all’estero, in una nuova condizione. Anche perché già a partire dall’anno prossimo l’Italia organizzerà il G20 e credo che un’occasione come questa dovrebbe essere sfruttata”.

“Siamo stati i primi ad essere auditi nell’iter di consultazioni e audizioni promosse dalla costituenda commissione bilaterale per gli italiani all’estero, come anche qualcuno di noi si è alzato alle 4 di mattino per intervenire in audizione e presentare i nostri suggerimenti e punti di vista sul decreto semplificazioni”, ha ricordato in precedenza il segretario generale del Cgie. “Sono di per sé momenti che raccontati velocemente possono dare l’idea di un affaticamento, cosa che non è perché in realtà è forte e presente il nostro impegno a svolgere il nostro compito fino in fondo, nonostante le difficoltà. E oggi ci troviamo in una situazione nuova e dobbiamo cercare di pensare al futuro e di superare l’impasse”.

“In particolare dopo il referendum, dovremo concentrarci con delle forti novità che attraversano e interessano direttamente la rappresentanza”, ha precisato Schiavone.

“Visto che è cambiato il mondo, soprattutto per questa ragione, dovremo concentrarci a rimodellare il sistema per adeguarlo con i nuovi strumenti della digitalizzazione, perché di fronte a questa necessità di snellire i processi amministrativi nella rete diplomatico-consolare, nei rapporti con altri ministeri e soprattutto per cercare di incanalare su nuovi sentieri anche il senso e coinvolgimento delle comunità sia nella promozione economica sia nella promozione linguistica, culturale e sportiva”, ha inoltre sottolineato Schiavone, “e soprattutto nella ricostruzione di numerosi aspetti sui quali si stanno organizzando e programmando anche le nuove politiche europee e internazionali, noi dovremo essere in grado di svolgere e continuare a svolgere questo ruolo pionieristico che ci ha sempre contraddistinto, non solo per aspetti ideali ma anche per quanto attiene alle questioni molto più pratiche”.

“Di fronte a queste nuove sfide, di fronte a un’accelerazione dei tempi per quanto riguarda anche il restyling delle istituzioni italiane, noi vogliamo esserci e di questo parleremo in particolare con il presidente del Cgie Luigi Di Maio. Consapevoli anche del fatto che lui ha assunto questa carica da oltre un anno”, ha aggiunto. “E’ la prima volta, nonostante ripetute richieste, che abbiamo la possibilità di interloquire e soprattutto quello che noi ribadiamo in questa consiliatura, sono trascorsi ormai quattro anni: abbiamo avuto e ci siamo confrontati con quattro diversi ministri degli Esteri, quattro presidenti. I quali si sono succeduti e a ogni cambiamento di governo o di responsabilità abbiamo riadattato il nostro lavoro seguendo le indicazioni anche del governo e dei governi che si sono succeduti”.

“C’è tutto un lavoro prodotto, sulla riforma della rappresentanza, sulle procedure della messa in sicurezza del voto nella circoscrizione estera, nell’ultimo programma di governo c’è al punto 13 un riferimento all’aggiornamento dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), come anche in parlamento i nostri rappresentanti da tempo hanno messo in agenda la sperimentazione del voto elettronico e quanto altro”, ha inoltre puntualizzato. “Questi sono gli argomenti di carattere teorico. Ma la nostra attenzione dovrebbe soffermarsi in particolare sulla quotidianità, sulla socialità, soprattutto per permettere a tutti i nostri connazionali (con il rischio che aumentino sempre di più) che si dedichi particolare attenzione alle questioni che riguardano i loro diritti, il loro lavoro e la loro assistenza”.