Le nuove sanzioni riaccendono le polemiche con l’Onu, la Russia e l’Ue

Pompeo: ci aspettiamo che tutti gli Stati membri adempiano ai loro obblighi

SET 20, 2020 -

Roma, 20 set. (askanews) – Le sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran, “il principale sponsor mondiale del terrorismo e dell’antisemitismo”, sono tornate in vigore. Lo ha dichiarato su Twitter il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. “Ciò comprende un’estensione permanente dell’embargo sulle armi. Questa è una grande notizia per la pace nella regione”. “Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri dell’Onu adempiano pienamente ai loro obblighi in virtù di queste restrizioni reimposte”, ha aggiunto.

Pronta la risposta di Teheran. L’Iran ha chiesto al mondo di “parlare con una sola voce” contro le “azioni irresponsabili” degli Stati Uniti, dopo la dichiarazione unilaterale di Washington di ripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite contro Teheran. “Ci aspettiamo che la comunità internazionale e tutti i paesi del mondo si oppongano a queste azioni irresponsabili del regime alla Casa Bianca e parlino con una sola voce”, ha detto Saeed Khatibzadeh, portavoce del ministero degli Esteri iraniano durante una conferenza stampa, secondo quanto riferiscono le agenzie internazionali.

Anche la Russia ha preso posizione contro la decisione Usa. L’affermazione degli Stati Uniti secondo cui le sanzioni Onu contro l’Iran sarebbero state ripristinate è “fuorviante” poiché il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) non ha intrapreso misure che portino al ripristino delle restrizioni: lo ha affermato oggi il ministero degli Esteri russo in un comunicato. Oggi il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accolto con favore “il ripristino di praticamente tutte le sanzioni Onu precedentemente revocate alla Repubblica islamica d’Iran” nell’ambito della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Gli Stati Uniti continuano a fuorviare la comunità internazionale ipotizzando che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbia condotto una sorta di procedura per ripristinare l’effetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle sanzioni all’Iran, che sono state annullate dopo la firma del Piano d’azione globale congiunto (JCPOA) del 2015W, si legge nella dichiarazione, citata dalle agenzie russe.

“I fatti sono che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha intrapreso alcuna azione che porterebbe al ripristino delle vecchie sanzioni contro l’Iran. Tutto ciò che Washington fa non è altro che uno spettacolo teatrale messo in scena per subordinare il Consiglio di sicurezza alla sua politica di ‘massima pressione’ sull’Iran e trasformare questo autorevole organo nel suo pratico strumento”, prosegue il comunicato. Mosca ha inoltre esortato Washington ad “avere abbastanza coraggio per affrontare la verità e smettere di parlare a nome del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

Infine, anche l’Ue ha disapprovato l’azione degli Stati Uniti. L’alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera Josep Borrell ha respinto oggi in un comunicato il diritto degli Stati Uniti di ripristinare unilateralmente le sanzioni internazionali all’Iran sulla base di un accordo dal quale si sono ritirati.

“Come ricordato nella mia dichiarazione del 20 agosto, così come nella dichiarazione del presidente a seguito della commissione mista JCPOA il 1° settembre 2020, gli Stati Uniti hanno cessato unilateralmente la partecipazione al JCPOA con un memorandum presidenziale dell’8 maggio 2018 e successivamente non hanno partecipato ad alcuna attività correlata. Non possono, pertanto, essere considerati uno Stato partecipante al JCPOA e non possono avviare il processo di ripristino delle sanzioni delle Nazioni Unite ai sensi della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Di conseguenza, gli impegni per una revoca delle sanzioni sulla base del JCPOA continuano ad applicarsi”, si legge nella nota di Borrell.

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