Xinjiang, Pechino: false accuse di lavoro forzato per uiguri

In un rapporto Cina nega che ci siano abusi diritti umani

SET 17, 2020 -

Roma, 17 set. (askanews) – Sulla gestione della minoranza uigura dello Xinjiang “alcune forze internazionali” hanno imbastito false accuse, mentre le autorità cinesi costruivano un contesto di maggiore sicurezza, benessere e lavoro nella provincia. E’ questo il messaggio che viene lanciato da Pechino, che ha pubblicato un rapporto in cui incensa il governo della provincia in cui, secondo diverse organizzazioni non governative, oltre un milione di uiguri sono detenuti in campi “vocazionali”.

“Per anni alcune forze internazionali, responsabili di pregiudizio ideologico nei confronti della Cina, hanno applicato un doppio standard in Xinjiang, criticando ‘violazioni dei diritti umani’ mentre ignoravano i grandi sforzi fatti per proteggere i diritti umani”, si legge nelle conclusioni del rapporto.

“Hanno inventato – continua – fatti a sostegno delle loro false accuse di ‘lavoro forzato’ in Xinjiang e hanno denigrato il lavoro del governo locale sull’impiego e la sicurezza lavorativa. I loro atti sono una negazione del fatto che i locali in Xinjiang godono del diritto al lavoro, puntano a uscire dalla povertà e dall’arretratezza e stanno lavorando per questo obiettivo. Tali accuse infondata dovrebbero essere fortemente negate da chi ha a cuore giustizia e progresso”.