Di Maio: Italia non accetta ricatti su pescatori fermati in Libia

"Parliamo con attori internazionali per il rilascio"

SET 16, 2020 -

Roma, 16 set. (askanews) – “Non accettiamo ricatti sui nostri connazionali, devono tornare a casa, e ho detto a tutti che dobbiamo essere pienamente coordinati perché questo lavoro va fatto con molta attenzione”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Radio24 parlando del caso dei 18 pescatori italiani in stato di fermo in Libia.

“Ieri mattina ho avuto una call conference con il sindaco di Mazara del Vallo, con le famiglie dei pescatori e gli armatori, gli ho detto che stiamo lavorando come governo per sentire tutti gli attori internazionali che hanno un’influenza sul generale Haftar per ottenere il rilascio”, ha spiegato Di Maio aggiungendo di aver già parlato con gli omologhi di Emirati arabi e Russia.

I pescatori “non sono in prigione ma in stato di fermo, ci informiamo del loro stato di salute ogni giorno e presto convocheremo un vertice di governo sul tema – ha aggiunto – stiamo lavorando anche con un basso profilo per ottenere risultati”.