Scuole italiane estero, pronto decreto sospensione attività Asmara

Colpo d'arresto della promozione politica culturale italiana

AGO 29, 2020 -

Roma, 29 ago. (askanews) – Il 24 e il 26 agosto si sono tenuti due incontri tra Anief, le altre organizzazioni sindacali e il Maeci, durante i quali l’amministrazione ha informato dell’imminente firma di un decreto di sospensione delle attività della scuola di Asmara, possibile anticamera della chiusura definitiva o della trasformazione della stessa in qualcos’altro indefinito. Di certo questo decreto – spiega Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) in una nota – rappresenta un colpo d’arresto della promozione della politica culturale italiana nel Corno d’Africa.

Se non interviene con decisione il Governo in una trattativa ad oggi fallimentare si andrà, infatti, alla chiusura della più grande scuola statale italiana all’estero, nella sostanziale inerzia dei sindacati firmatari di contratto che hanno sempre avuto un confronto sugli organici con il Maeci.

Per queste ragioni, Anief rilancia l’appello al Governo nella sua interezza: la scuola di Asmara, afferma il Presidente Pacifico, può sospendere le attività soltanto in presenza di un accordo tra Governo italiano ed eritreo funzionale a una loro ripresa dopo la rimozione di tutti gli impedimenti legati all’emergenza epidemiologica. La promozione della nostra lingua e della nostra cultura all’estero, con la chiusura della scuola italiana di Asmara, infatti, perderebbe un pezzo fondamentale della sua storia.

Nel frattempo, purtroppo, nei prossimi giorni, verrà firmato dall’incaricato d’affari dell’ambasciata italiana di Asmara il decreto di sospensione cautelare delle attività didattiche della scuola, poi verranno rese note le modifiche apportate al contingente, quindi si procederà ai trasferimenti del personale scolastico in servizio ad Asmara, che per alcune sedi avranno tempi anche lunghi. Dopo la firma del decreto di sospensione della attività della scuola di Asmara, il personale verrà collocato molto probabilmente in regime di 186, in attesa della presa di servizio nella sede di nuova destinazione.