Libia, Serraj e Saleh annunciano cessate-il-fuoco ed elezioni

La promessa di una svolta pacificatrice dopo lunghi anni di conflitto

AGO 21, 2020 -

Roma, 21 ago. (askanews) – Cessate il fuoco “immediato” ed elezioni: per la Libia la promessa di una svolta che potrebbe proiettarla verso la pace dopo i lunghi anni di sanguinoso conflitto seguiti alla caduta nel 2011 del regime del colonnello Muhammar Gheddafi.

Oggi in due comunicato distinti, ma emessi in contemporanea, il presidente del governo di accordo nazionale (GNA) Fayez Al-Serraj e quello del Parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, hanno annunciato la cessazione delle ostilità “su tutto il territorio” e la ripresa del processo politico che “porti a nuove elezioni a marzo”. Annunci però che non sono perfettamente in linea con il GNA, che propone di dichiarare le due città contese, Sirte e Jufra, zone “smilitarizzate”; mentre Tobruk chiede invece Sirte come “sede del governo di transizione” che traghetterà il Paese alle elezioni.

“Sono state fornite istruzioni a tutte le forze armate di cessare immediatamente il fuoco e tutte le operazioni belliche sull’intero territorio nazionale”, recita il comunicato del GNA che aggiunge: “La realizzazione di un effettivo cessate il fuoco richiede che le zone di Sirte (Nord) e Jufra (centro) siano dichiarate ‘prive di armi’ e gli apparati delle polizie delle due parti a concordare tra loro i provvedimenti di sicurezza necessari”.

Il Gna “invita a tenere elezioni presidenziali e parlamentari durante il mese di marzo secondo una base costituzionale adeguata che sarà concordata tra i libici”, si agguunge nel comunicato del Gna, che chiede inoltre di “riprendere la produzione e l’esportazione nei giacimenti e terminal petroliferi a condizione che i proventi vengano depositati su un conto speciale estero del National Oil Company (NOC) nazionale”.

Proventi – è la condizione posta dal GNA – che non dovranno essere toccati “se non dopo il raggiungimento di intese politiche comuni secondo la conferenze di Berlino”.

Da parte sua il presidente dell’Assemblea di Tobruk, Saleh, nel comunicato in cui annuncia il cessate-il-fuoco “immediato” afferma che la tregua “rende la città di Sirte la sede provvisoria del nuovo Consiglio Presidenziale che unirà tutti i libici con una forza di POlizia e di Sicurezza ufficiale che garantirà le premesse per l’unficazione di tutte le istituzioni dello stato”.