New York, 19 ago. (askanews) – L’effetto della nuova legge sulla sicurezza nazionale che la Cina ha imposto a Hong Kong si potrebbe estendere anche ai campus dei college americani. I corsi di alcune università come Princeton e Harvard specificheranno che il materiale distribuito o in discussione durante le lezioni potrebbe essere considerato “sensibile” dal governo di Pechino.
Intanto i college stanno valutando misure di protezione da eventuali azioni penali messe in atto dalle autorità cinesi verso studenti e docenti. La questione è diventata urgente perché almeno il primo semestre in molte università verrà insegnato online, il che significa che alcuni studenti provenienti dalla Cina e da Hong Kong si collegheranno con i loro compagni di classe statunitensi tramite collegamenti video e si teme che le lezioni possano essere registrate e alla fine finire nelle mani delle autorità cinesi.
Alla Princeton University, gli studenti in una classe di politica cinese useranno codici invece di nomi per proteggere la loro identità. All’Amherst College un professore ha ideato chat online anonime in modo che gli studenti possano parlare liberamente. E la Harvard Business School esime gli studenti dal discutere argomenti politicamente sensibili se sono preoccupati per le conseguenze.
Secondo il Wall Street Journal, un terzo di tutti gli studenti stranieri negli Usa è di origine cinese: quasi 370.000 provenienti dalla Cina continentale e circa 7.000 da Hong Kong, si sono iscritti nelle università statunitensi nell’anno scolastico 2018-19. Spesso scelgono di prendere lezioni di legge, cultura e politica cinesi perché vogliono saperne di più sul loro paese e su come lo vede il resto del mondo. La nuova legge sulla sicurezza nazionale – che vieta sedizione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere – consente alla Cina di perseguire le persone ritenute colpevoli di tali violazioni anche al di fuori di Hong Kong.