Trump nega in un’intervista la gravità dell’epidemia negli Usa

Non accetta il dato su mortalità e cita numeri più favorevoli

AGO 4, 2020 -

Roma, 4 ago. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump si è rifiutato di ammettere la gravità dell’alto tasso di decessi da COVID-19 nel Paese in una tumultuosa intervista televisiva durante la quale ha invece fatto pressione per statistiche più lusinghiere. Trump ha incrociato le armi con il reporter politico Jonathan Swan di “Axios on HBO” in un’intervista andata in onda ieri sera.

Durante il confronto Swan ha tentato di mettere sotto pressione il presidente sul tasso di mortalità negli Usa. Secondo i dati della Johns Hopkins University gli Usa sono il decimo peggior Paese in termini di tasso di mortalità, ovvero morti in percentuale della popolazione, con 47,50 per 100.000 abitanti.

“Non si può fare” ha detto Trump. “Perchè no?” ha chesto il giornalista. “Ecco, qui sono gli Stati Uniti” ha proseguito il presidente scartabellando tra alcuni grafici “bisogna andare per casi, le persone che vivono per quanti casi”, ha aggiunto.

In sostanza Trump voleva parlare del tasso di fatalità, ovvero la percentuale di casi acclarati che si rivelano fatali rispetto al numero dei contagiati, che è migliorato rispetto alla primavera, ed è lievemente migliore della media mondiale, al 3,3%. Il problema del tasso di fatalità è che dipende dal numero di test che viene effettuato in ciascun Paese. Più casi lievi vengono riscontrati, dai test, più basso è il tasso di fatalità.

Quindi i Paesi che testano solo le persone sintomatiche avranno un tasso più alto. Swan e Trump hanno avuto uno scontro acceso su quali dati il presidente approvasse, che ha esasperato il giornalista.

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