Roma, 8 lug. (askanews) – La Cina rappresenta la principale minaccia strutturale alla ricchezza degli Stati uniti, attraverso i suoi atti di spionaggio e furti industriali. L’ha detto con molta nettezza Chstopher Wray, il direttore dell’FBI statunitense, in un intervento allo Hudson Institute di Washington.
“Il più grave pericolo di lungo termine all’informazione e alla proprietà intellettuale, oltre che alla vitalità economia del nostro paese è rappresentato dalla minaccia di intelligence e dallo spionaggio economico della Cina”, ha affermato il numero uno dell’agenzia di investigazioni federale degli Stati uniti.
“E’ una minaccia – ha continuato – alla nostra sicurezza economica e, per estensione, alla sicurezza dell’intera nazione”.
Wray, più che un discorso, ha pronunciato una requisitoria contro la Cina, affermando che Pechino è impegnata in uno “sforzo totalizzante per diventare l’unica superpotenza, usando ogni mezzo necesario”. Perché il Partito comunista cinese è impegnato in una “lotta generazionale per sorpassare la leadership economica e tecnologica” degli Stati uniti, ha spiegato l’alto funzionario americano.
Il capo dell’FBI ha dato una descrizione a tinte assai fosche delle attività di spionaggio, di furti di dati, di intelligence industriale ed economica, oltre che di interferenze nella politica usando sia la corruzione sia il ricatto e la minaccia.
Wray ha parlato per quasi un’ora e ha segnalato che l’FBI ha attualmente “circa 5mila casi attivi di controspionaggio nel paese metà dei quali sono collegati alla Cina”.