Hong Kong, migliaia in piazza: almeno 70 attivisti arrestati

Polizia usa cannoni ad acqua e spray urticanti. Un agente ferito

LUG 1, 2020 -

Roma, 1 lug. (askanews) – Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza oggi a Hong Kong per celebrare il 23esimo anniversario della fine del colonialismo britannico, sfidando le forze di polizia e la nuova legge sulla sicurezza nazionale, entrata in vigore ieri dopo l’approvazione da parte del Parlamento cinese. Almeno 70 manifestanti sono stati arrestati in mattinata: due di loro sono accusati di avere violato la nuova normativa. In particolare, un giovane è stato fermato per avere mostrato una bandiera per l’indipendenza della città semiautonoma, “in violazione della legge sulla sicurezza nazionale”, ha riferito la polizia in un tweet, precisando che si è trattato del primo arresto dopo l’entrata in vigore della legge.

Intanto la tensione resta altissima nel quartiere di Causeway Bay, dove si sono concentrati e continuano ad affluire gli attivisti per la democrazia. La polizia, in assetto antisommossa, ha utilizzato cannoni ad acqua e spray al peperoncino per disperdere la folla ed ha annunciato che un agente è rimasto ferito da un “oggetto affilato” durante un tentativo di effettuare un fermo. I manifestanti, a cui era stato chiesto di avitare assembramenti nel rispetto di una norma anti-Covid che vieta la riunione di più di 50 persone in periodo di pandemia, sono accusati di “assemblea illegale, violazione della legge sulla sicurezza, ostruzionismo nei confronti della polizia”. Alcuni degli attivisti fermati devono rispondere anche di “possesso di armi”.

Questa mattina il capo del governo di Hog Kong, Carrie Lam, aveva affermato che la nuova legge “avrebbe ripristinato la stabilità” nell’ex colonia britannica dopo le diffuse proteste del 2019. “E’ considerata lo sviluppo più importante nelle relazioni tra il governo centrale e Hong Kong dal giorno della restituzione” della città alla Cina da parte del Regno Unito, aveva aggiunto.

Hong Kong è stata restituita alla Cina nel 1997, in virtù di un accordo che avrebbe dovuto tutelare alcune libertà per almeno 50 anni. La Cina “ha promesso 50 anni di libertà al popolo di Hong Kong e ne ha concessi loro solo 23”, ha però commentato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che ha minacciato rappresaglie. “Gli Stati Uniti non resteranno fermi mentre la Cina avvolge Hong Kong nella sua stretta autoritaria”, ha detto in un comunicato, deplorando un “giorno triste” per Hong Kong.

Ogni anno, in occasione dell’anniversario della fine del colonialismo britannico, gli attivisti di Hong Kong organizzano una manifestazione a cui partecipano decine o centinaia di migliaia di persone. Ma per la prima volta dopo la restituzione della città semiautonoma alla Cina, le autorità quest’anno hanno vietato la marcia, citando un divieto di assembramento per impedire la diffusione del coronavirus. Gli attivisti, però, si sono impegnati a sfidare il divieto e a marciare lo stesso nel pomeriggio locale. “Marciamo ogni anno e continueremo a farlo”, ha detto all’agenzia Reuters l’attivista per la democrazia Leung Kwok.