Serbia al voto con le mascherine: partito Vucic verso riconferma

Opposizioni boicottano il voto

GIU 19, 2020 -

Roma, 19 giu. (askanews) – Domenica gli elettori serbi si recheranno alle urne, dotati di mascherina ma senza distanziamento, per votare per le elezioni politiche, rinviate al 21 giugno a causa della pandemia. Il partito conservatore del presidente Aleksander Vucic, il Partito progressista serbo, attualmente al governo, dovrebbe vincere con più del 50% dei consensi, secondo i sondaggi: il partito di governo è spinto dalla percezione di una buona gestione della pandemia, con un impatto economico contenuto, e dalla decisione dei principali partiti di opposizione di boicottare le urne.

Quindi nessuna sorpresa, almeno all’orizzonte, per il risultato elettorale, tranne che per l’esito finale per le opposizioni negli scranni del Parlamento. Attualmente nell’assemblea di 250 deputati, il partito di Vucic detiene 104 seggi e gli alleati socialisti 22. Al 10 giugno sono state confermate 21 liste elettorali, quattro di minoranze etniche, due dei partiti dell’attuale coalizione progressista-socialista e altre dei piccoli partiti di opposizione.

Per Dragan Djilas, leader della coalizione di opposizione Unione per la Serbia, che boicotterà il voto, andare alle urne in piena pandemia e senza media liberi sarebbe come legittimare un “imbroglio”, “non ci sono le condizioni democratiche per votare”.

Per i partiti d’opposizione andare al voto adesso è sbagliato sia per la rete di controllo che il presidente ha imposto sui media e sul processo elettorale, sia per il rischio di una ripresa dei contagi, in un Paese di 7,2 milioni di persone, in cui si contano 12.616 e 258 morti. Recentemente, dopo l’allentamento totale delle restrizioni la Serbia sta registrando un picco di contagi, a causa anche del via libera a grandi eventi di massa e partite di calcio.

Vucic, che verosimilmente proseguirà gli otto anni di guida del Paese, ha denunciato insieme ai suoi alleati il boicottaggio sostenendo che i partiti di opposizione che non andranno alle urne non avrebbero comunque ottenuto nessun seggio.

Domenica ai seggi saranno messe a disposizione mascherine per tutti gli elettori. Il Paese è passato da uno dei più rigidi lockdwon d’Europa, con quasi 90 ore di coprifuoco, alla quasi totale mancanza di misure restrittive all’inizio di giugno, con un aumento delle infezioni, passate da un contagio giornaliero all’inizio di giugno, a quasi 100 di pochi giorni fa. Cambiamento drastico che, secondo i critici, è legato alla decisione di Vucic di tenere le elezioni, che erano previste per aprile e indette per rafforzare il suo potere.