Pompeo attacca britannica HSBC: si piega alla Cina su Hong Kong

Per segretario di Stato la banca è uno strumento per piegare Londra

GIU 10, 2020 -

Roma, 10 giu. (askanews) – Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha attaccato la banca britannica HSBC perché sosterrebbe la politica cinese nei confronti di Hong Kong, dopo che Pechino ha approvato una bozza di normativa sulla sicurezza a quale comprime ulteriormente l’autonomia dell’ex colonia britannica.

Pompeo, in un comunicato, ha definito “inchini aziendali” il sostegno della banca con sede in Gran Bretagna, ma nata alla fine del XIX secolo nell’allora colonia britannica in Asia orientale. Ha inoltre di nuovo attaccato Pechino e il gigante delle tlc Huawei, definito un'”estensione dello stato di sorveglianza” cinese.

“Gli Stati uniti sostengono i loro alleati e partner contro le tattiche di sopraffazione del Partito comunista cinese. Nell’ultimo esempio, Pechino pare abbia minacciato di punire la banca HSBC e abbia violato gli impegni dicostruire impianti nucleari nel Regno unito, a meno che Londra non consenta di costruire il suo network 5G. La Huawei, con base a Shenzhen, è un’estensione dello stato di sorveglianza del Partito comunista cinese”, ha accusato il capo della diplomazia americana.

Ma l’attacco più duro di Pompeo è contro la banca britannica. Secondo Pompeo la minaccia alla HSBC ha avuto immediatamente una conseguenza. “Proprio la scorsa settimana l’amministratore delegato della banca per l’Asia-Pacifico, Peter Wong, un membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, ha firmato una petizione a sostegno della disastrosa decisione di Pwechino di distruggere l’autonomia di Hong Kong e violare gli impegni presi in un trattato registrato presso l’Onu”, ha affermato Pompeo. Questo dimostra, a dire del segretario di Stato, che Pechino “continua a usare gli affari della banca in Cina come leva politica contro Londra”.

Secondo il segretario di Stato, questo comportamento aggressivo “mostra il perché i paesi dovrebbero evitare di dipendere troppo dalla CIna e dovrebbero tenere la propria infrastruttura strategica fuori dall’influenza del Partito comunista cinese”.

L’Australia, la Danimarca “e altre libere nazioni”, secondo il capo della diplomazia Usa, hanno subito le pressioni cinesi recenemente. “Gli Stati uniti – ha cocluso Pompeo – sono pronti ad assistere i loro amici nel Regno unito per ogni bisogno essi abbiano, dal costruire sicuri e affidabili impianti nucleari a sviluppare soluzioni 5G affidabili che proteggano la privacy dei loro cittadini. Le libere nazioni si trattano con vera amicizia e desiderio di reciproca prospeità, non con inchini politici e aziendali”.