Filosa (MAIE): “Chi non vuole la riforma del voto all’estero?”

È un cavallo di battaglia del Maie e di Merlo

GIU 10, 2020 -

Roma, 10 giu. (askanews) – “La politica torna a parlare del voto degli italiani nel mondo e di voto elettronico. Finalmente. La riforma del voto all’estero è da sempre molto cara a noi del MAIE. Fin dall’inizio di questa legislatura il Sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha lavorato con grande impegno verso quella direzione, coinvolgendo gli organismi di rappresentanza degli italiani nel mondo, il CGIE in primis. Come MAIE abbiamo sempre proposto misure correttive di buon senso, prima tra tutte l’inversione dell’opzione: vota solo chi si registra e dunque dimostra la propria volontà di votare. Basta avere migliaia di plichi elettorali per le strade!”. Lo dichiara in una nota Ricky Filosa, coordinatore del MAIE Europa.

“Personalmente, e non da oggi, sono anche a favore del voto elettronico, con tutte le precauzioni e i controlli del caso, s’intende. Non vorremmo passare dalla padella alla brace. Ma se con un clic possiamo muovere denaro da una parte all’altra del mondo senza rischi, non vedo perché non consentire ai nostri connazionali di poter esprimere il proprio voto attraverso pc, smarphone o tablet. Certo, chiedere – come ha fatto qualcuno – che alle prossime elezioni Comites, tra un anno, tutti gli italiani nel mondo possano votare attraverso voto elettronico, appare un atteggiamento assai strumentale. Non ci sarebbe proprio il tempo materiale per studiare un meccanismo elettorale del genere e implementarlo a livello mondiale. Bene, invece, iniziare con una sperimentazione, così come del resto si è fatto con la Carta d’identità elettronica per gli italiani nel mondo, e sulla base dei risultati valutare e decidere”.

“Certo è – prosegue Filosa – che come italiani residenti oltre confine siamo tutti stanchi di sentir parlare di brogli e forti irregolarità nel voto all’estero dopo ogni tornata elettorale. Dal 2006 al 2018 non è cambiato nulla, al di là delle chiacchiere di certa politica. Anzi, a ben vedere le cose sono peggiorate. Mi chiedo, cosa stiamo aspettando? Cosa aspettano i rappresentanti parlamentari degli italiani nel mondo? Non vorrei che qualcuno all’interno dei palazzi romani stia remando contro. Fosse così, prima o poi verrà smascherato, è sicuro. Gli italiani all’estero – conclude il coordinatore del MAIE Europa – hanno il diritto di sapere chi è contrario alla riforma e perché. Di certo il MAIE continuerà a battersi per mettere in sicurezza il voto degli italiani nel mondo e non smetterà di farlo fino a che non avrà raggiunto l’obiettivo”.