COVID-19, vicepremier Giappone: noi meno affetti perché più colti

Ennesima gaffe di uno dei principali esponenti del governo

GIU 4, 2020 -

Roma, 4 giu. (askanews) – Taro Aso – vicepremier del Giappone, ministro delle Finanze e spesso propenso a fare gaffe – ne ha detta un’altra delle sue. Secondo quanto riferisce il giornale Asahi shimbun, parlando oggi alla Camera dei Consiglieri, ha affermato che il numero contenuto di morti da COVID-19 in Giappone è dovuto al “diverso livello culturale” del popolo nipponico rispetto ad altri popoli.

Non solo. Aso ha anche affermato che questa presunta superiorità culturale dei giapponesi è ormai sempre più “nella consapevolezza comune” a livello internazionale.

Il Giappone è riuscito finora a contenere il livello dei decessi da nuovo coronavirus a poco più di 900 unità e ha registrato un numero di contagiati inferiore a 17mila, anche se quest’ultimo dato risente certamente del numero di test limitati effettuati finora. Il successo è stato ottenuto senza misure troppo stringenti di lockdown.

“Ogni milione di abitanti, in Giappone sono 7” i morti con COVID-19, ha ricordato Aso, uno dei principali alleati del primo ministro Shinzo Abe che già in passato ha provocato notevoli polemiche con dichiarazioni avventate. “Spesso mi chiamano e mi chiedono: ‘Non è che solo voi avete una medicina?'” ha continuato . “Io li zittisco sempre rispondendo: ‘Tra la gente del tuo paese e quella del mio c’è una differenza di livello culturale'”. E ha concluso: “Dal momento che da allora le telefonate di questo tipo sono terminate, allora tutto sommato credo che questo fatto sia entrato nella consapevolezza comune”