Coronavirus, Trump punta ancora il dito contro Cina sulla pandemia

Presidednte Usa: ha consentito a infetti Wuhan di viaggiare in Usa

MAG 29, 2020 -

Roma, 29 mag. (askanews) – In una dichiarazione alla stampa alla Casa bianca, che si è trasformata in una requisitoria contro la Cina, oggi Donald Trump ha chiesto alla Cina “trasparenza” sulla pandemia COVID-19, accusando Pechino di aver ignorato i suoi obblighi in seno all’Organizzazione mondiale della sanità e di non aver impedito alle persone di Wuhan infette di recarsi in Europa e Stati uniti.

La Cina – ha detto Trump – “ha innescato una pandemia globale che è costata oltre 100mila vite americane e oltre un milione di vite in tutto il mondo. Le autorità cinesi hanno ignorato i loro obblighi in base all’Oms e hanno spinto l’Oms e fuorviare il mondo, quando il virus è stato per la prima volta scoperto dalle autorità cinesi”.

Per Trump, la Cina ha “un controllo totale dell’Oms, nonostante paghi solo 40 milioni di dollari all’anno. Che sono pochi rispetto a quanto gli Stati uniti pagano: qualcosa come 450 milioni di dollari all’anno”. A fronte di una mancata riforma dell’Oms, quindi, Trump ha annunciato: “Noi oggi interrompiamo le nostre relazioni con l’Oms e reindirizziamo i nostri fonti verso altri bisogno sanitari pubblici urgenti, mondiali e meritevoli”.

Ma, più che l’agenzia Onu, l’obiettivo di Trump era la Cina stessa. “Il mondo ha bisogno di risposte dalla Cina sul virus. Dobbiamo avere trasparenza. Perché Pechino ha bloccato le persone infette da Wuhan in tutte le altre parti della Cina (…), ma ha consentito loro fi viaggiare liberamente in altre parti del mondo, compresa l’Europa e Stati uniti? La morte e la distruzione provocate da questo sono incalcolabili e dobbiamo avere risposte non solo per noi ma per il resto del mondo”, ha accusato il presidente americano.

Trump, che ha puntato il dito rispetto alla decisione cinese di fatto di avocare la normativa sulla sicurezza a Hong Konh, ha annunciato la revisione dello status dell’ex colonia britannica come terrotorio autonomo e sanzioni nei confronti di esponenti cinesi e dell’amministrazione di Hong Kong.

Il presidente ha anche attaccato Pechino rispetto al tema dello spionaggio industriale e la speculazione finanziaria. “Stiamo assicurando le catene di approvvigionamento cruciali e stiamo proteggendo i progressi scientifici e tecnologici dell’America. Per anni il governo della Cina ha condotto spionaggio per rubare i nostri segreti industriali”, ha accusato il presidente.

Trump ha così annunciato che sospenderà l’ingresso di alcuni cinesi “identificati come potenziali rischi alla sicurezza” per proteggere le università. E ha detto che ha istruito “il gruppo di lavoro presidenziale sul mercato di finanziario affinché studi le diverse pratiche delle aziende cinesi sui mercati finanziari per proteggere gli investitori americani”. Le aziende americane – ha detto ancora – non devono correre il rischio rispetto alle compagnie cinesi che “non applicano le stese regole”.