Egitto, regista anti-Sisi morto in carcere: “Alcol etilico per ubriacarsi”

Versione ufficiale su decesso in carcere di un dissidente

MAG 6, 2020 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Sarebbe morto per aver “bevuto alcol etilico” con l’intenzione di “ubriacarsi”. E’ questa la versione ufficiale fornita dalla Procura del Cairo sulla morte avvenuta lo scorso 2 maggio in carcere di Shadiy Habash, 24enne film maker egiziano detenuto da 2 anni per un video contro il presidente Abdel Fattah al Sisi. Lo riportano oggi media locali.

In un comunicato ripreso dal quotidiano al Masry al Youm, la Procura spiega che una squadra di inquirenti si è recata nel carcere per visionare il cadavere e ha appreso che il defunto avrebbe detto al medico della struttura che il giorno prima aveva bevuto “per errore scambiandola per acqua minerale, una quantita di alcol etilico e che soffriva di dolore alla pancia”.

L’alcol secondo la Porcura è distribuito dalla Direzione del carcere ai detenuti per disinfettarsi nel quadro delle misure di prevenzione contro ila coronaviurs.

Il comunicato della Porcura riporta anche le “dichiarazioni di tre detenuti” rinchiusi nella stessa cella della vittima. Uno di loro afferma di aver visto Shady “portare con sè tre bottiglie da 100 milligrammi” per poi “trovare due di queste confezioni di alcol vuote nel cestino della spazzatura”.

“Un secondo compagno di cella ha dichiarato che la vittima gli aveva detto di sperare che questo alcol avrebbe avuto lo stesso effetto di una bevanda alcolica”; ovvero al Shady voleva “ubriacarsi” secondo la versione della Procura egiziana.

Shadiy Habash era da quasi due anni nel carcere di Tora in Egitto, in attesa di un processo. Era un fotografo e videomaker. Nel 2018 aveva diretto il videoclip della canzone satirica “Balaha” sul presidente egiziano Al Sisi.

Pochi giorni dopo l’uscita della canzone, Shady venne arrestato insieme ad altri giovani egiziani che avevano preso parte alla realizzazione del video, tra cui Galal el Behery, autore del testo della canzone e Mostafa Gamal, un giovane studente di informatica che secondo attivisti sarebbe estraneo a tutta la vicenda.

La canzone ha avuto un immediato, grande successo. Il primo giorno di pubblicazione ha raggiunto oltre tre milioni di visualizzazioni su Youtube. Il testo è una chiara critica alla seconda candidatura di Al Sisi nelle elezioni del 2018, nonché un’esplicita denuncia delle diseguaglianze sociali presenti in Egitto.