Coronavirus: i bambini poco contagiosi, secondo uno studio francese

Preso in esame caso registrato a gennaio su Alpi francesi

APR 20, 2020 -

Roma, 20 apr. (askanews) – Un bambino di nove anni che ha contratto il nuovo coronavirus a gennaio a Comtamines-Montjoie, località sciistica francese dell’Alta Savoia, non ha contagiato nessuno nelle tre scuole che ha frequentato. Lo afferma uno studio che conclude che i bambini non sono importanti vettori del virus.

Era stato uno dei primi focolai del nuovo coronavirus in Francia, la cui notizia era circolata sui media di molti Paesi fra cui l’Italia. Alla fine di gennaio, un britannico di ritorno da Singapore aveva raggiunto dei connazionali nella stazione sciistica, tra cui una famiglia residente nella località. In totale, avrebbe contagiato dodici persone, tra cui un bambino di nove anni.

Uno studio, pubblicato l’11 aprile sulla rivista della Società di infettivologia americana (Clinical Infectious Diseases) e diffuso oggi da Liberation, ha esaminato proprio il caso del bambino, che aveva continuato a frequentare tre scuole e un club di sci prima che fosse lanciata l’allerta coronavirus. Il bambino aveva manifestato lievi sintomi e dopo otto giorni aveva una carica virale molto bassa. Dopo un’attenta indagine condotta da infettivologi ed epidemiologi, è emerso rapidamente che il giovane paziente era stato in contatto quando era malato con 172 persone, di cui 112 tra alunni e insegnanti. Questi ultimi erano stati tutti messi in quarantena a casa poiché considerati ad alto rischio. Ma alla fine, il bambino non ha contagiato nessuno, nemmeno i due fratelli.

Questo caso “suggerisce che i bambini potrebbero non essere una fonte significativa di trasmissione del nuovo virus” e che potremmo essere in presenza di “una diversa dinamica di trasmissione nei bambini”, conclude lo studio. Mentre sono un vettore importante per altri virus come l’influenza, per esempio.

“È possibile che i bambini, poiché non presentano molti sintomi e hanno una bassa carica virale, trasmettano poco il nuovo coronavirus”, ha spiegato all’Afp Kostas Danis, epidemiologo dell’agenzia di sanità pubblica francese e autore principale dello studio.