Migranti, Malta chiede “missione umanitaria” Ue in Libia da 100 mln

Per migliorare condizioni vita dei migranti e dissuaderli dal partire

APR 14, 2020 -

Roma, 14 apr. (askanews) – Malta ha chiesto all’Unione europea di lanciare subito in Libia una “missione umanitaria” da 100 milioni di euro, coinvolgendo la missione di assistenza Eubam e la missione Onu (Unsmil), in modo da convincere i migranti di partire alla volta dell’Europa. L’iniziativa arriva dopo che nei giorni scorsi diverse imbarcazioni hanno tentato di raggiungere le coste europee, nonostante la decisione di Italia e Malta di chiudere i porti a causa dell’emergenza coronavirus.

In una lettera inviata al capo della diplomazia Ue Josep Borrell, il ministro degli Esteri maltese, Evarist Bartolo, e il ministro dell’Interno Byron Camilleri, hanno rimarcato la necessità di alleviare le “difficili condizioni” in cui i migranti si trovano a vivere in Libia, per convincerli così a non attraversare il Mediterraneo.

Nella missiva riportata dai media maltesi, i ministri ricordano che sono “oltre 650.000 le persone che aspettano di lasciare le coste libiche alla volta dell’Europa e il ritmo delle partenze sta accelerando a causa del conflitto, della malattia e dalla mancanza di beni essenziali”. Un contesto “orribile”, in cui “ci sono tutti gli ingredienti per un disastro umanitario”. Per scongiurare che accada, Malta ha quindi chiesto all’Ue “di lanciare subito una missione umanitaria in Libia, che garantisca cibo, medicine e attrezzature mediche ai libici e ai migranti che vivono lì”. Operazione che “potrebbe essere fatta attraverso Eubam Libia in coordinamento con Unsmil”.

Una missione umanitaria da inviare “oggi, non domani” e che deve essere “almeno pari a 100 milioni di euro”. Si tratta, secondo Malta, del “modo più rapido per alleviare e ridurre le difficile condizioni in cui si trovano a vivere i migranti e un incentivo a rimanere, piuttosto che a rischiare la loro vita nel Mediterraneo in un momento di crisi e con possibilità di soccorso molto ridotte”.

Nella lettera si chiede anche di “rafforzare le capacità della Guardia costiera di controllare i propri confini così come di garantire in modo concreto che la Libia rappresenti un porto sicuro per lo sbarco dei migranti”.

La scorsa settimana, la Libia ha dichiarato non sicuri i propri porti, a causa dei bombardamenti in atto contro il porto di Tripoli, bloccando per diverse ore lo sbarco di 277 persone che erano state intercettate in mare dalla Guardia costiera libica. Annuncio arrivato poche ore dopo la decisione di Malta e Italia di chiudere i propri porti.