Coronavirus, medico di Wuhan alla Kyodo: la Cina nasconde i casi

La testimonianza: dalla visita di Xi i dati sono manipolati

MAR 25, 2020 -

Roma, 25 mar. (askanews) – I numeri dei contagi da COVID-19 a Wuhan sarebbero stati manipolati al momento della visita nella città epicentro della pandemia del presidente cinese Xi Jinping e da allora i criteri per le dimissioni sarebbero diventati laschi. L’ha sostenuto un medico locale all’agenzia di stampa giapponese Kyodo.

Secondo la testimonianza, un buon numero di pazienti sintomatici è stato rilasciato dalla quarantena in anticipo e sono stati sospesi in parte i tamponi per aprire la strada alla visita di Xi il 10 marzo, dando un segnale di regressione dell’epidemia.

In quel giorno, le autorità sanitarie non riportarono nuovi casi, per la prima volta nella città da cui è partita l’epidemia. Ma il medico, che lavora in una struttura di quarantena e la cui identità è stata mantenuta anonima dall’agenzia nipponica, ha detto che i bilanci forniti da Pechino “non possono essere ritenuti credibili”.

Secondo il medico, il numero dei pazienti attualmente in cura è deliberatamente sottostimato per contribuire alla narrazione di un governo vincente nella battaglia contro l’epidemia.

Il clinico interpellato dalla Kyodo ha come sua responsabilità proprio la verifica delle condizioni che consentono un paziente a uscire dalla quarantena. Ha espresso forte preoccupazione che in realtà la verità sia nascosta e che ci sia rischio di una nuova epidemi.

Il medico ha sostenuto all’agenzia giapponese che, a ridosso della visita di Xi, i criteri per il rilascio dei pazienti dalla quarantena – doppio esito negativo del tampone e tomografia computerizzata che riveli mancanza di infezione – furono bypassati e le dimissioni furono decise da uno specialista inviato dall’autorità centrale di prevenzione dell’epidemia.

Da allora, secondo la testimonianza, i criteri per dimettere i pazienti sono diventati laschi ed è iniziato “un rilascio di massa” dei pazienti stessi, con casi sospetti “rilasciati nella società”.