Quasi 5.000 casi in Sudcorea, Moon dichiara “guerra” a coronavirus

Agenzie governative poste in stato d'allerta permanente

MAR 3, 2020 -

Roma, 3 mar. (askanews) – Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha dichiarato “guerra” al Coronavirus ed ha posto oggi le agenzie governative del Paese in Stato d’allerta permanente, dato che il numero totale dei casi di contagio è ora vicino a 5.000.

La Corea del Sud, da una decina di giorni, registra un incremento significativo dei casi di contagio del virus, un aumento che ha portato alla cancellazione o al rinvio di più eventi culturali e sportivi, mentre sono state prorogate di tre settimane le vacanze nelle scuole e negli asili nido.

La banca centrale sudcoreana ha abbassato le sue previsioni di crescita, spiegando che l’epidemia peserebbe sui consumi e sulle esportazioni. Moon da parte sua ha dichiarato che il suo governo stanzierà più di 22,5 miliardi di euro per aiutare l’economia ad affrontare questa situazione “grave”.

“L’intero paese è entrato in una guerra contro le malattie infettive”, ha affermato il presidente, che ha ordinato a determinate agenzie governative di lavorare 24 ore al giorno.

Oggi, ricorda l’Afp, 477 nuovi casi sono stati annunciati dai Centri coreani per il controllo e la prevenzione delle malattie (KCDC) nel loro primo rapporto giornaliero. Il totale è così salito a 4.812. Sono stati riportati anche altri due decessi, che hanno aggiornato il bilancio a 28 vittime complesisve.

La Corea del Sud è il secondo paese più colpito dal coronavirus dopo la Cina e, per diversi giorni, è stato quello con il maggior numero di nuovi casi.