Iraq, missione italiana fa rinascere l’antica Hatra, vandalizzata dall’Isis

Sostenuta dalla Fondazione Aliph di Ginevra

FEB 26, 2020 -

Roma, 26 feb. (askanews) – Rinasce l’antica città di Hatra, in Iraq, grazie a una missione italiana sostenuta dalla Fondazione Aliph di Ginevra.

Le architetture e gli oggetti d’arte antica di Hatra, vandalizzati e gravemente danneggiati dall’Isis, sono infatti stati recuperati, documentati e messi al sicuro da un gruppo di ricerca composto da archeologi e architetti italiani (Stefano Berlioz, Adib Fateh Ali, Giovanni Fontana Antonelli, Matteo Sordini), guidato dal Professor Massimo Vidale dell’Università di Padova e dal Professor Stefano Campana dell’Università di Siena, sotto l’egida dell’Associazione internazionale per gli Studi del Mediterraneo e dell’Oriente (Ismeo – Roma), in collaborazione con lo State Board of Antiquities and Heritage (Sbah – Iraq), l’Università di Padova e l’Università di Siena. Il progetto è stato finanziato dalla fondazione International Aliph (Alliance for the Protection of Heritage in Conflict Areas – Ginevra).

Hatra, situata nella provincia di Ninive, tra Baghdad e Mosul, rappresenta l’esempio meglio conservato di una città di epoca partica (I-III secolo d.C.) fino a quando non è stata occupata da Daesh, da metà 2014 ad aprile 2017. Durante quel periodo, l’area archeologica fu utilizzata per l’addestramento militare e i suoi manufatti furono presi di mira da militanti jihadisti. L’arte e le architetture monumentali di Hatra sono state vandalizzate e gravemente danneggiate, e la sua distruzione è stata trasmessa in tutto il mondo dalla macchina della propaganda dell’Isis. Atti che sono stati dichiarati dall’Unesco come crimini di guerra. Il sito è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale nel 1985 e aggiunto alla lista del patrimonio mondiale in pericolo il 1 luglio 2015.

Il team di ricerca sostenuto da Aliph è la prima spedizione archeologica finalizzata a condurre una valutazione dei danni subiti dalla città di Hatra dalla sua liberazione da parte dell’esercito iracheno, nell’aprile 2017. L’intero assetto urbano è stato documentato tramite droni, rilevando complessivamente un’area di 700 ettari. I danni su tutta l’estensione dell’area urbana sono stati mappati sistematicamente in un sistema informativo territoriale (SIT) e i frammenti di statue e manufatti sono stati censiti e messi in sicurezza per consentirne il restauro.

La scoperta più spettacolare è stata probabilmente l’individuazione di frammenti appartenenti alle due grandi teste scolpite la cui brutale distruzione è stata ampiamente diffusa sui social media dall’Isis. I frammenti più grandi si incastrano quasi perfettamente, lasciando auspicare ottime prospettive per i restauri e la possibilità di ricollocare le sculture nelle loro posizioni originali.

Valéry Freland, direttore esecutivo di Aliph ha espresso la propria emozione e soddisfazione per i risultati conseguiti: “Questo è un momento molto commovente, rappresenta la prima tappa della rinascita di Hatra, un’antica città che simboleggia la profondità e la diversità della cultura irachena. Aliph è stata fondata sulla scia di questa forma di devastazione culturale, con la missione di contribuire a ripristinare la speranza in luoghi devastati dal terrorismo”.