Giappone, diffusa poesia di inizio anno dell’Imperatore

Una composizione tradizionale dedicata ai bambini e alla speranza

GEN 16, 2020 -

Roma, 16 gen. (askanews) – L’imperatore giapponese Naruhito ha composto la sua prima poesia da quando è asceso al Trono del Crisantemo. Lo riferiscono i media nipponici. Nella composizione in stile “waka” ha espresso l’auspicio di un futuro luminoso per i bambini.

Alla tradizionale Cerimonia della lettura poetica del Nuovo Anno (“Utakai hajime”) hanno preso parte, oltre all’Imperatore, l’Imperatrice Masako, il principe della Corona Akishino, sua moglie la principessa Kiko e una serie di invitati. Masako, che ha a lungo sofferto di una malattia nervosa legata allo stress, è la prima volta che prende parte a questo evento dal 2003.

Questo incontro di composizione poetica si svolge a tema e il tema di questo anno era la parola “nozomi”, cioè “speranza. Nella sua poesia – la prima poesia dell’Imperatore dell’era Reiwa – Naruhito ha voluto richiamare i sentimenti provati nella visita a un asilo, avvenuto a giugno, e in un’altra alla scuola superiore Gakushuin, che è frequentata dalla sua unica figlia, la principessa Aiko.

Il testo della composizione, tradotto in italiano, suona più o meno come segue:

“Quando sento le voci allegre dei bambini

risuonare nelle aule delle scuole,

ho la speranza

nel profondo del mio cuore

che abbiano un futuro luminoso e bello”.

L’imperatrice Masako, invece, ha preso spunto dalle frequenti visite che la coppia ha effettuato in aree colpite da disastri naturali e dal senso di speranza che le ha dato vedere i giovani rimboccarsi le maniche per ricostruire. Ecco una traduzione non ufficiale del suo testo:

“Il potere della gioventù

porta speranza

a coloro che si adoperano

per tornare in piedi

dopo una calamità subita”.

La Cerimonia poetica del Nuovo Anno ha origine a metà del XVI secolo come evento privato interno alla Casa imperiale. Solo dal 1874 – regnante l’imperatore Meiji – si decise di aprire al composizioni esterne alla Famiglia imperiale. Dal 1882 le poesie – che sono in stile “waka”, cioè un’alternanza di versi da 5 e 7 sillabe, secondo uno schema 5-7-5-7-7 – vengono pubblicate sui giornali.

Durante l’evento altamente ritualizzato vengono lette, oltre che le poesie dei componenti della Famiglia imperiale, anche una serie di composizioni di poeti esterni che sono state sottoposte a una severa selezione.