Siria, Israele rivendica attacchi “su grande scala” di ieri

Esercito: colpiti anche obbiettivi iraniani. Undici morti

NOV 20, 2019 -

Roma, 20 nov. (askanews) – L’esercito israeliano ha rivendicato oggi gli attacchi “su larga scala” di ieri contro postazioni del regime siriano e anche delle forze iraniane al-Quds in Siria, un paese alleato di Teheran, nemico di Israele.

“Gli aerei da combattimento dell’esercito israeliano hanno colpito una decina di obiettivi militari delle forze iraniane di al-Quds e delle forze armate siriane, inclusi missili terra-aria, quartier generale, magazzini e basi militari”, ha detto l’esercito in una dichiarazione riportata dal quotidiano Haaretz.

L’esercito ha pubblicato una mappa di sei siti colpiti, la maggior parte vicino alla capitale siriana e uno nella Siria meridionale, vicino al confine israeliano. L’esercito israeliano, che raramente rivendica attacchi sul suolo siriano, ha affermato che “un missile antiaereo siriano è stato sparato nonostante chiari avvertimenti di non farlo”.

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Sana, la difesa antiaerea siriana ha risposto a un “pesante attacco” da parte di aerei israeliani e “abbattuto” diversi missili vicino a Damasco. La stessa agenzia riferisce stamane di “due civili uccisi” dalle schegge di un missile israeliano che ha colpito una casa nella cittadina di Saasaa, a sud-ovest di Damasco. Ma il quotidiano israeliano Jerusalem Post citando un dispaccio della Rueters, ha riferito invece di “11 morti”.

“Alle 01:20 (00:20 italiane) gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato diversi missili vicino a Damasco. La nostra difesa antiaerea ha risposto a questo pesante attacco, intercettato missili ostili ed è stata in grado di distruggere la maggior parte di questi missili, ha detto Sana, citando una fonte militare.

L’esercito israeliano non ha detto se gli attacchi hanno causato vittime, ma ha affermato che detiene il potere a Damasco “responsabile” delle azioni sul suo territorio. “Siamo pronti per diversi scenari”, ha detto l’esercito israeliano, che la scorsa settimana ha effettuato un’operazione contro la Jihad islamica nella Striscia di Gaza, un’enclave palestinese di due milioni di persone.