Romania, insulti alla diaspora: scoppia caso fake news elettorali

Spopola falso post ex premier: romeni all'estero lavano wc,traditori

NOV 18, 2019 -

Roma, 18 nov. (askanews) – “Combattiamo per ogni romeno, ma non per quelli della diaspora. Non sono romeni, se lo fossero non sarebbero andati in un altro Paese, ma sarebbero rimasti come cittadini e contribuenti responsabili. Invece, hanno scelto di lasciarsi alle spalle i loro cari, per vivere peggio in un altro paese, pulendo i water, facendo i badanti per i disabili e lavorando nei campi. Il candidato Iohannis non vede nessun problema in questo, noi li consideriamo traditori ed evasori fiscali”. Un messaggio offensivo che ha fatto andare su tutte le furie gli oltre quattro milioni di romeni che vivono e lavorano all’estero. Un messaggio che, come molte fake news che stanno caratterizzando il secondo turno per le presidenziali romene del 24 novembre, è stato attribuito alla ex premier socialdemocratica Viorica Dancila e che è stato fatto passare di chat in chat, su Facebook come se fosse stato scritto dalla sfidante del capo di stato uscente Klaus Iohannis.

Al ballottaggio si confronteranno, infatti, Iohannis, sostenuto dal Partito nazionale liberale (Pnl) e che ha ottenuto il 36,65% al primo turno, e la leader del Partito socialdemocratico (Psd) Dancila al voto del 10 novembre ha raccolto il 23,79%.

Dancila ha pubblicato sul suo profilo ufficiale lo screenshot del post bollandolo come “fake news” e attaccando il presidente Iohannis che, a suo dire, sta usando la tattica di evitare il confronto diretto e fare campagna tramite le notizie false per vincere il secondo mandato. Il messaggio sulla diaspora è diventato virale in poco tempo su Fb facendo il giro dei gruppi dei romeni all’estero.

“Si vergogni, signor candidato! Fake news è quello che state facendo da anni, mentendo giorno dopo giorno sull’economia della Romania che sta crollando. Fake news è quando falsificate i messaggi sulla diaspora”, ha scritto Dancila sottolineando i programmi del governo Psd (caduto dopo il voto di sfiducia delle scorse settimane) per il sostegno alle start-up per i romeni all’estero. L’ex premier ha poi accusato il presidente di interessarsi ai romeni all’estero soltanto in campagna elettorale e di non essere mai andato all’estero per incontrarli. “Vergogna Klaus Iohannis! Ci guardi dall’alto, ma sei basso e piccolo”.

Accuse forti che stanno focalizzando lo scontro diretto al netto di una prima fase di campagna elettorale molto blanda e poco accesa. Questo secondo turno, infatti, ha visto un’ondata di fake news che hanno invaso i social media in Romania. Appelli a boicottare il voto, l’annuncio di nuove presunte tasse sui romeni della diaspora e tagli alle pensioni. Sono solo alcune delle notizie false che hanno preso piede in questi giorni.

L’obiettivo sarebbe quello di demotivare i sostenitori di Iohannis al voto nel secondo turno e secondo alcuni media romeni la fonte di questa ondata è proprio il partito della sfidante Dancila, il Psd. Molti esponenti del partito hanno pubblicato post su Fb, poi cancellati, su un presunto auricolare che Iohannis ha indossato nel corso di una lunga conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Il presidente uscente in diretta, rispondendo alle ipotesi dei post, ha fatto vedere le proprie orecchie e ha puntato il dito sulle tempie suggerendo che il suo cervello fosse la fonte delle risposte e non degli ipotetici suggeritori. “Veramente pensate che non sia capace senza imbrogliare?”.

Venerdì mattina uno screenshot del profilo del ministro delle Finanze Florin Citu è iniziato a circolare in rete. Il post annunciava nuove tasse per la diaspora: “Il Paese è in una situazione difficile. Stiamo cercando di trovare una soluzione interna – si leggeva nel post del ministro del governo di minoranza del Partito Liberale – Abbiamo creato una commissione per tassare i salari della Diaspora e i servizi di trasferimento fondi come Western Union e MoneyGram. E’ tempo di stringere la cinghia”. Citu ha negato la paternità del post.

Nel primo turno oltre 670mila romeni all’estero hanno votato e la metà ha sostenuto Iohannis. Cinque anni fa, fu proprio la rabbia dei romeni della diaspora che non riuscirono a votare per i propri seggi che spinse la vittoria del presidente contro l’ex premier socialdemocratico Victor Ponta. In Italia sono stati approntati 142 seggi e i romeni all’estero potranno votare su tre giorni, dal 22 al 24 per facilitare le operazioni.