India, apertura santuario Sabarimala a donne: passo inietro Corte

Rimanda la questione a un collegio giudicante più ampio

NOV 14, 2019 -

Roma, 14 nov. (askanews) – La Corte suprema indiana ha fatto una mezza marcia indietro sulla sentenza dello scorso anno con la quale aveva consentito alle donne in età adulta di accedere al santuario indù di Sabarimala, decisione che aveva provocato proteste violente da parte dei settori più conservatori.

La più alta istanza giudiziaria indiana, in risposta a decine di ricorsi, ha delegato la questione a un collegio giudicante più alto, rispetto a quello di cinque giudici nella composizione odierna. Non ha quindi respinto le istanze.

Lo scorso anno la Corte suprema aveva definito discriminatorio il divieto per le donne di accedere al tempio che si trova nella parte meridionale del Kerala. Tuttavia i tentativi di fedeli di entrare nella struttura sacra sono stati sempre frustrati dalla violenza dei radicali.

La Corte ha fatto notare che le restrizioni all’accesso alle donne nei luoghi sacri esiste non solo in relazione al Sabarimala o alla religione induista. Il fatto che il bando venga revocato giurisdizionalmente solo per il Sabarimala pone dei problemi – a dire dei giudici – rispetto alla libertà di culto, anch’essa sancita costituzionalmente.

In particolare, i giudici hanno segnalato il fatto che, oltre a Sabarimala, alle donne musulmane è vietato l’ingresso nella grande moschea di Haji al Darahgah a Mumbai e alle donne non parsi è vietato il tempio del fuoco sacro di Agyari.