Spagna, accordo lampo fra socialisti e Podemos per coalizione

Ma Sanchez ha bisogno di alti voti per poter superare la fiducia

NOV 12, 2019 -

Roma, 12 nov. (askanews) – Appena quarantott’ore dopo la problematica vittoria elettorale il leader socialista spagnolo Pedro Sanchez ha raggiunto un accordo di massima con la sinistra radicale di Unidas Podemos per in “governo progressista che duri quattro anni”.

Un’iniziativa-lampo che se fosse avvenuta sei mesi fa avrebbe probabilmente risolto i problemi di investitura di Sanchez, che ora si trova tuttavia a dover cercare almeno altri diciotto voti (fra preferenze e astensioni) per poter raggiungere la maggioranza necessaria di 176 e ottenere la fiducia.

Un traguardo tutt’altro che facile: se Sanchez intende escludere i partiti nazionalisti e indipendentisti catalani e baschi ne può ottenere al massimo 5;anche arruolando il moderato e non indipendentista Pnv si arriva a 12 e dunque è necessaria almeno l’astensione dei 10 deputati della destra di Ciudadanos, uscita a pezzi dalle elezioni ma non per questo incline a rendere la vita facile al premier socialista uscente.

Sta di fatto che il voto ha costretto Sanchez a scendere a più miti consigli e ad accettare in brevissimo tempo ciò che aveva respinto in mesi di negoziati con Up tanto da preferire il ritorno alle urne: un esecutivo di coalizione e Pablo Iglesias come vicepresidente.

Mgi MAZ