Romania, domenica si vota per presidenziali in clima disinteresse

Iohannis, capo di stato uscente, dato per favorito

NOV 8, 2019 -

Roma, 8 nov. (askanews) – Gli elettori romeni sono chiamati alle urne domenica 10 novembre per eleggere il presidente in una campagna elettorale che non ha riservato sorprese, piuttosto sottotono e in cui sembra scontata la riconferma del capo di stato uscente, Klaus Iohannis.

Si andrà molto probabilmente a un ballottaggio il 24 novembre, visto che secondo i sondaggi Iohannis raccoglie il 40% delle preferenze, mentre per l’elezione al primo turno bisogna superare il 50%. I candidati sono in tutto 14 e non è ancora chiaro se il potenziale sfidante del presidente liberale al secondo turno sarà la ex premier socialdemocratica Viorica Dancila o il candidato antisistema Dan Barna.

Le elezioni presidenziali si svolgono in un clima politico teso, con l’ennesimo cambio al governo, questa volta con un esecutivo centrista di minoranza guidato dal filo-Ue Ludovic Orban, che ha preso il posto della squadra sfiduciata di Dancila.

La rielezione di Iohannis, con Orban al governo, metterebbe fine ai contrasti degli ultimi anni in cui il presidente si è più volte espresso e schierato apertamente contro l’esecutivo in particolare in occasione del decreto cosiddetto salvacorrotti e di altri tentativi di riforma della giustizia che hanno portato in piazza migliaia di cittadini.

Se, come detto, non ci sono stati veri e propri scontri elettorali, anche per la decisione di Iohannis di non accettare confronti, la Romania, confermando i trend di crescita del 4% quest’anno e del 3,2% nel 2020, si propone come locomotiva europea ma con una drammatica e cronica mancanza di forza lavoro e un’incertezza politica che spaventa.

Tornando ai sondaggi Dancila è data tra il 17 e il 22%, ma senza particolari chance di successo a un secondo turno. L’attore Diaconu è sostenuto da Pro romania e Alde e i sondaggi lo danno tra il 7% e il 16%. Dan Barna, candidato antisistema, è in risalita verso il 19% dei consensi e potrebbe creare qualche problema a Iohannis al secondo turno. La sua campagna elettorale è stata incentrata sulla lotta alla corruzione e per la legalità.

Iohannis ha puntato tutto sulla politica filo-Ue e filo-Usa, come alleanza strategica e ha chiesto di confermarlo nel suo ruolo per abbattere le “ultime vestigia del comunismo”, cioè il Partito Social Democratico (PSD), che arriva monco a questa tornata, privato del suo uomo forte Liviu Dragnea in carcere.

La campagna elettorale è iniziata il 12 ottobre e si conclude il 9 novembre. Le votazioni si svolgono dalle 7:00 ora locale (6:00 in Italia) di domenica 10 novembre alle 21:00 (20:00 in Italia). Per i romeni della diaspora è stato previsto un turno di votazioni su tre giorni per consetire a tutti di esprimere la propria preferenza da venerdì a domenica dopo le pesanti polemiche e le code ai seggi all’estero. Nel 2014 la rabbia dei romeni all’estero che non erano riusciti a votare al primo turno portò di fatto a un aumento di consensi per Iohannis che trionfò contro l’allora premier socialdemocratico Victor Ponta, ritenuto responsabile dei disguidi nella fase di votazione.