Sudcorea riconsegna a Nord due pescatori responsabili strage

Hanno ucciso 16 altri membri dell'equipaggio

NOV 7, 2019 -

Roma, 7 nov. (askanews) – Due pescatori nordcoreani sospettati di aver ucciso 16 membri del loro stesso equipaggio prima fuggire in Corea del Sud sono stati riconsegnati a Pyongyang. Lo scrive oggi la BBC.

I due avevano superato il confine sabato ed erano stati fermati dalle autorità sudcoreane. Tuttavia sono stati considerati non come fuggitivi dal regime nordcoreano, ma come criminali che ponevano un rischio per la sicurezza in Corea del Sud.

La vicenda è durata a lungo. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, in tre avrebbero ucciso a ottobre il capitano del peschereccio su cui erano imbarcati e nel quale avrebbero ricevuto un trattamento violento.

Poi, di fronte alle proteste degli altri membri dell’equipaggio, li avrebbero assassinati uno a uno, gettando i corpi in mare.

Al ritorno in un porto in Corea del Nord, poi, uno di loro sarebbe stato catturato e così gli altri avrebbero decisodi scappare con la loro barca al Sud.

Il ministero dell’Unificazione sudcoreano, responsabile del trattamento di coloro che fuggono dal Nord per il Sud, ha riferito di non aver potuto dare credito alle lor intenzioni e di aver deciso di non concedere a “veri criminali” di stare al Sud.

La consenga dei due è avvenuta presso il villaggio dell’armistizio di Panmunjom, pur non essendovi alcun accordo d’estradizione tra Nord e Sudcorea.