Usa-Cina: progressi verso “fase uno” accordo commerciale

Ma i problemi più grossi saranno sulla "fase due"

OTT 26, 2019 -

Roma, 26 ott. (askanews) – La Cina e gli Stati uniti fanno progressi nella costruzione della “fase uno” dell’accordo commerciale che si spera firmino il mese prossimo. L’hanno riferito le due parti in dichiarazioni separate, secondo quanto riporta il South China Morning Post.

Alcune sezioni, spiega il giornale, sono vicine a essere finalizzate dalle due parti.

Ieri notte il vicepremier cinese Liu He, il rappresentante al commercio Usa Robert Lighthizer e il segretario al tesoro Usa Steven Mnuchin hanno avuto una telefonata.

Secondo un comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, le due parti hanno raggiunto l’accordo sulle importazioni Usa di pollame cotto cinese e su un sistema di supervisione della qualità per i prodotti a base di pesce gatto, sulla revoca del bando al pollame Usa da parte cinese e su un sistema di informazione sulla qualità per la carne.

“Entrambe le parti hanno concordato di risolvere appropriatamente le preoccupazioni principali”, si legge. Adesso – sempre secondo la Xinhua – ci dovrà esere un’accelerazione dei negoziati tra tecnici, prima dei prossimi colloqui telefonici.

Dal canto suo, l’ufficio di Lighthizer ha detto che gli ufficiali hanno fatto passi avanti su “specifiche questioni” e sono “vicini a finalizzare alcune sezioni dell’accordo”.

Ci sono speranze che un accordo di “fase uno” possa essere firmato dal presidente cinese Xi Jinping e da quello Usa Donald Trump a margine del summit sulla cooperazione Asia-Pacifico (Apec), previsto per il 16-17 novembre.

Nell’ultima settimana Pechino ha promesso di comprare fino a 50 miliardi di dollari di prodotti agricoli statunitensi, in parte in cambio della sospensione da parte Usa dell’aumento dei dazi progettato per il 15 ottobre,

Una volta raggiunto l’accordo sulla “fase uno”, partirà la trattativa sulla “fase due”, nella quale si discuteranno una serie di questiono molto delicate come la proprietà intellettuale, i trasferimenti forzati di tecnologia e i meccanismi vincolanti.

Secondo diversi esperti, sarà proprio questa ulteriore fase quella in cui sarà più difficile far convergere le posizioni su un accordo.