Giappone, Abe non andrà al santuario nazionalista Yasukuni

Avrebbe suscitato le proteste dei paesi vicini

OTT 15, 2019 -

Roma, 15 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shinzo Abe non andrà personalmente al controverso santuario nazionalista Yasukuni di Tokyo per il festival autunnale, ma invierà in dono una pianta di “sakaki”, un tradizionale dono destinato a un luogo di culto shinto. A sostenerlo sono state fonti del governo e del Partito liberaldemocratico di maggioranza all’agenzia di stampa Kyodo.

Il portavoce del governo Yoshihide Suga, dal canto suo, si è limitato a dire in una conferenza stampa che “il premier deciderà nella maniera più appropriata e io sono d’accordo con lui”. In quanto alla possibilità, invece, che vi si rechi il ministro della Difesa Taro Kono, Suga ha smentito che tale visita sia in programma.

Il santuario Yasukuni venera circa due milioni e mezzo di soldati morti per l’Impero giapponese fino alla seconda guerra mondiale. Tra questi, dagli anni ’70 del secolo scorso, anche 14 condannati per crimini di guerra di classe “A”. Per questo motivo, ogni visita ufficiale di un esponente politico nipponico in quella cornice è oggetto di condanna e polemica da parte dei paesi vicini, che furono vittime della spinta imperialista nipponica.