Il Kosovo sceglie il cambiamento: opposizione vince le elezioni

Sconfitti partiti al potere. Probabile accordo Vetevendosje e Ldk

OTT 7, 2019 -

Roma, 7 ott. (askanews) – E’ scattata l’ora del cambiamento in Kosovo, dove gli elettori hanno deciso ieri di premiare l’opposizione e infliggere una dura sconfitta agli ex capi della guerriglia, accompagnati alla porta dopo decenni al potere. Secondo i risultati comunicati dopo lo spoglio di più di tre quarti delle schede per le elezioni legislative, la sinistra di Vetevendosje (Autodeterminazione) risulta la formazione più votata con il 26,04% delle preferenze, davanti al partito Ldk (Lega democratica del Kosovo) di centrodestra (25,21%). Molto dietro i due principali partiti della coalizione al potere, il Pdk (Partito democratico del Kosovo) e l’AAK (Alleanza per il futuro del Kosovo) del premier uscente Ramush Haradinaj, che hanno ottenuto rispettivamente il 21,18% e l’11,67% delle preferenze.

I cittadini del Kosovo sono tornati alle urne per nuove elezioni anticipate dopo quelle del 2014 e del 2017. L’affluenza è risultata più alta rispetto alle ultime elezioni politiche di due anni fa e secondo i media avrebbe superato il 43 per cento degli aventi diritto. Nessun partito sembra comunque in grado di formare un governo da solo, e in assenza di maggioranza assoluta molto probabilmente servirà una coalizione di governo. “Accettiamo il verdetto. Il Pdk passa all’opposizione”, ha detto nella notte il leader della principale formazione della coalizione al potere fino ad oggi, Kadri Veseli.

Durante la campagna elettorale, i leader di Vetevendosje e LDK, Albin Kurti e Vjosa Osmani, hanno lasciato intendere che avrebbero potuto formare una coalizione per rimuovere i “comandanti” dal potere. Quest’ultimi sono considerati responsabili della profonda crisi socio-economica di gran parte degli 1,8 milioni di abitanti del Paese, della corruzione endemica, del clientelismo e dei servizi pubblici disastrosi.

Una volta al potere, l’opposizione dovrà affrontare una doppia – difficile – sfida: non deludere la popolazione e soddisfare le richieste degli occidentali che attendono una soluzione del conflitto con la Serbia, una delle principali fonti di instabilità in Europa. E in effetti tutta la campagna elettorale è stata dominata dalla questione di un possibile accordo di pace con la Serbia. L’anno scorso il presidente kosovaro Hashim Thaci e il serbo Aleksandar Vucic hanno prospettato uno scambio di territori come via verso la pace definitiva, ma l’idea ha incontrato forte opposizione sia sulla scena politica interna che all’estero.