Il Burundi avverte l’Onu: nessuna ingerenza nelle presidenziali

Sarebbe considerata "un attacco alla sovranità"

SET 30, 2019 -

Roma, 30 set. (askanews) – Il capo della diplomazia del Burundi, Ezéchiel Nibigira, ha messo in guardia oggi le Nazioni Unite da ogni velleità d’ingerenza nelle elezioni presidenziali del 2020, che sarebbe considerata “un attacco alla sovranità”.

“Il processo elettorale è un affare interno” e, nel caso di un interessamento internazionale, “non deve dare diritto ad atti di interferenza”, ha affermato il ministro davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Qualsiasi tentativo di creare un nuovo ruolo o ridefinire un ruolo esistente su impulso di alcuni Stati, alo scopo di gestire le elezioni in Burundi al posto del Burundi stesso, sarebbe un attacco alla sovranità nazionale”, ha insistito il capo della diplomazia.

Le elezioni presidenziali, parlamentari e comunali nel Paese si terranno il 20 maggio 2020. La campagna elettorale è prevista dal 27 aprile al 17 maggio.

Ezekiel Nibigira ha anche chiesto nuovamente il ritiro del Burundi dall’agenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Burundi “non minaccia la sicurezza internazionale” e il suo inserimento nell’agenda del Consiglio è dovuta a “ragioni politiche e ad interessi esterni”, ha denunciato.

Il Burundi è in crisi da quando il presidente Pierre Nkurunziza ha annunciato nell’aprile 2015 la sua candidatura per un terzo mandato. Nkurunziza è stato rieletto nel luglio dello stesso anno.

Secondo quanto riferito dalla Corte penale internazionale, che ha avviato un’indagine, la violenza e la repressione che hanno accompagnato la crisi nel Paese hanno causato la morte di almeno 1.200 persone e oltre 400.000 sfollati tra aprile 2015 e maggio 2017.

Al potere dal 2005, il presidente del Burundi ha sorpreso gli osservatori assicurando che non avrebbe corso per la propria successione nel 2020, mentre la nuova Costituzione del 2018 glielo consentirebbe.