Il capo negoziatore Ue Barnier ha spiegato (bene) le conseguenze del “no deal”

Non bisogna far finta di negoziare

SET 18, 2019 -

Strasburgo, 18 set. (askanews) – Il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, ha ammonito oggi a Strasburgo a non sottovalutare le conseguenze di una eventuale uscita del Regno Unito dall’Unione senza accordo (“no deal”), e ha ribadito con estrema chiarezza le ragioni che rendono cruciale salvaguardare le disposizioni del “backstop” irlandese, che il nuovo premier britannico Boris Johnson vorrebbe rimuovere dall’Accordo di recesso, sottolineando che questo sarà possibile solo se Londra presenterà proposte alternative con effetti equivalenti. “E’ in Irlanda che la Brexit crea più problemi e comporta più rischi”, ha ricordato Barnier intervenendo nella plenaria del Parlamento europeo.

“La ragione della nostra insistenza su questo punto”, quello del backstop irlandese, “non è ideologica, non lo è mai stata, è totalmente pragmatica. Si tratta, attraverso il backstop – ha spiegato Barnier – di avere una rete di sicurezza, una sorta di assicurazione che ci permette di preservare in ogni circostanza tre esigenze: non vogliamo ritorno di un frontiera fisica in Irlanda, vogliamo proteggere l’Accordo del Venerdì Santo di Belfast in tutte le sue dimensioni, vogliamo preservare l’integrità del nostro mercato unico, e infine vogliamo mantenere la ‘All Island Economy’, la cooperazione Nord-Sud inquadrata nell’Accordo del Venerdì Santo, sostenuta dalle politiche Ue e dal bilancio comunitario fin dall’inizio”.

Noi, ha assicurato Barnier, “restiamo disponibili ad ascoltare qualsiasi proposta britannica e a lavorarci giorno e notte dal momento in cui queste proposte portassero a dei progressi”. Ma da Londra non sono ancora arrivate le proposte concrete, ha lamentato il capo negoziatore dell’Ue: “Il nuovo capo del governo del Regno Unito ci ha spiegato lunedì a Lussemburgo quali disposizioni del ‘backstop’ non gli piacciono. Ma non serve – ha sottolineato – spiegarci solamente perché bisognerebbe sopprimere il backstop: noi da parte nostra, abbiamo bisogno semplicemente e seriamente di soluzioni giuridicamente operative nell’Accordo di recesso per rispondere precisamente a qualunque problema e prevenire qualunque rischio che crea la Brexit”.

Per spiegare a che cosa serve il backstop Barnier ha presentato “un esempio concreto, che conosco bene per essere stato ministro dell’Agricoltura: ogni animale vivo – ha ricordato -, ogni prodotto, in particolare gli alimenti, che arriva in Irlanda del Nord provenendo dalla Gran Bretagna entra non solo sull’isola d’Irlanda, sul mercato irlandese, ma entra nel mercato polacco, lussemburghese, tedesco o danese. Meccanicamente, immediatamente.

E noi dobbiamo esercitare i controlli a cui siamo obbligati per proteggere i consumatori, preservare la sicurezza alimentare, prevenire qualunque rischio di malattie degli animali. Non abbiamo la memoria corta”.

“Ci sono dunque dietro il backstop – ha continuato il capo negoziatore dell’Ue – delle garanzia molto concrete di cui noi abbiamo bisogno, di cui hanno bisogno tutti i cittadini sull’isola d’Irlanda, per la pace e la stabilità, per la vita e le relazioni economiche quotidiane sull’Isola, e naturalmente, lo ripeto, per la salute e la sicurezza dei consumatori dei Ventisette, la sicurezza dei prodotti, la protezione dei bilanci nazionali. A questo servono i controlli a ciascuna delle frontiere esterne del mercato unico che noi dobbiamo garantire in qualunque ipotesi”.

“Raccomando – ha ammonito quindi Barnier – che nessuno sottovaluti le conseguenze di un eventuale ‘no-deal’ per il Regno Unito, evidentemente, e anche per noi. Noi vogliamo l’accordo per proteggere i diritti di 4,5 milioni di cittadini europei nel Regno Unito e britannici in ciascuno dei nostri 27 Stati membri. Il progetto di Accordo di recesso mette in sicurezza tutti questi diritti”. “Noi vogliamo – ha proseguito – mettere in sicurezza il futuro di coloro che beneficiano di fondi europei, per questo abbiamo deciso con il governo del britannico che tutti progetti decisi a 28 siano pagati fino alla fine, e volgiamo garantir la pace e la stabilità in Irlanda e, alla fine di questo lungo percorso, le condizioni di fiducie necessarie per costruire le nostre relazioni future col Regno Unito. Se il Regno Unito esce senza accordo, tutte queste questioni – ha avvertito Barnier – non scompaiono. Sono regolate dall’Accordo di recesso, ma se non c’è accordo resteranno e dovranno essere regolate in ogni caso preliminarmente a un futuro partenariato con Regno Unito”.

“Le conseguenze della Brexit non sono teoriche, ma innumerevoli e spesso sottostimate: sul piano umano e sociale, finanziario, giuridico e tecnico, sono considerevoli”, ha insistito il capo negoziatore dell’Ue. E ha concluso: “Quasi tre anni dopo il referendum britannico, non si tratta certo di fare finta di negoziare, è nostra responsabilità proseguire questo processo con determinazione, sincerità, trasparenza”.

Loc/Int2