Siria, Erdogan ospita Putin e Rohani per nuovo vertice tripartito

Ad Ankara nuovo incontro sulla crisi: focus sulla situazione a Idlib

SET 16, 2019 -

Roma, 16 set. (askanews) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accoglie oggi ad Ankara i suoi omologhi russo e iraniano ad Ankara, Vladimir Putin e Hassan Rohani, per un nuovo vertice sulla Siria, che dovrebbe incentrarsi sull’offensiva del regime di Damasco contro l’ultima roccaforte ribelle di Idlib.

Quello odierno è il quinto vertice tra Erdogan, il cui paese sostiene l’opposizione, e Putin e Rohani, garanti del regime di Damasco, dal 2017. In un momento in cui la vittoria di Bashar al Assad sembra sempre più certa, la priorità per Ankara è ora quella di difendersi da un nuovo massiccio afflusso di rifugiati da Idlib, nella Siria nordoccidentale.

Nonostante le richieste di cessate il fuoco, questa zona, che ospita circa tre milioni di persone, è sotto attacco da parte del regime siriano. In base a un accordo concluso lo scorso anno con Mosca, Ankara dispone in quest’area di dodici posti di osservazione, uno dei quali è ora circondato dalle truppe di Damasco.

Obiettivo del vertice, riferisce l’Afp, è quello di esaminare “gli sviluppi in Siria, in particolare a Idlib, ma anche le misure da prendere congiuntamente nel prossimo periodo per la cessazione del conflitto, l’attuazione delle condizioni necessarie per il ritorno dei rifugiati e l’applicazione di una soluzione politica”, ha dichiarato la presidenza turca in una nota.

Nonostante un fragile cessate il fuoco decretato il 31 marzo, dopo quattro mesi di bombardamenti da parte del regime e dell’alleato russo che hanno ucciso, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, oltre 960 civili, nella regione continuano a verificarsi sporadici raid. “In quest’area, è ancora presente un gran numero di terroristi (…) e i combattenti continuano a sparare contro le posizioni delle forze governative”, ha detto venerdì il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov.

Il vertice dovrebbe anche concentrarsi sull’Eufrate orientale, dove la Turchia ha raggiunto un accordo con gli Stati Uniti che prevede l’istituzione di una zona cuscinetto che separa il confine turco dalle aree siriane controllate da una milizia curda, sostenuta da Washington ma considerata “terrorista” da Ankara. Uno degli obiettivi di questa “zona di sicurezza” per Ankara è poter restituire alla Siria alcuni degli oltre 3,6 milioni di rifugiati siriani che vivono in Turchia.

Da parte sua, Mosca intende invece andare avanti sulla creazione di un comitato costituzionale responsabile della stesura della Costituzione per il post-guerra. Tuttavia, “restano molte domande irrisolte sul futuro del processo politico, compresa la capacità e la volontà del regime di intraprendere qualsiasi forma di riforma politica”, ha affermato Dareen Khalifa, analista dell’International Crisis Group.

I tre leader terranno anche colloqui bilaterali prima del vertice, che si concluderà con una conferenza stampa durante la quale dovrebbero presentare una dichiarazione congiunta.