Israele, Netanyahu promette annessione Valle del Giordano. Ira araba

Abu Mazen minaccia di cancellare "tutti gli accordi"

SET 11, 2019 -

Roma, 11 set. (askanews) – Dure le prime reazioni, proveniente da tutto il mondo arabo e musulmano alla promessa fatta ieri dal premier israeliano durante un comizio elettorale di annettere allo Stato ebraico parte della Cisgiordania occupata in caso di una sua vittoria nelle elezioni del 17 settembre. A condannare l’annuncio di Netanyahu, oltre il presidente palestinese Abu Mazen che ha minacciato di cancellare “tutti gli accordi con Israele”, quasi la totalità dei Paesi arabi con in testa Arabia Saudita, Turchia, Giordania nonchè la Lega degli Stati arabi.

“Tutti gli accordi firmati con Israele decaderanno immediatamente non appena (quest’ultima” estenderà la propria sovranità su qyualsiasi parte dei territori palestinesi”, ha detto in una dichiarazione all’agenzia di stampa Wafa il presidente palestinese Abu Mazen. “E’ nel nostro diritto difendere i nostri diritti e raggiungere i nostri obbiettivi con tutti i mezzi disponibili qualsiasi fossero le conseguenze”, ha aggiunto il presidente dell’Autorità Nazionale palestinese (Anp)

“Il Consiglio della Lega Araba sta considerando questo annuncio come uno sviluppo serio e una nuova aggressione israeliana attraverso la sua intenzione di violare il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e le relative risoluzioni della legittimità internazionale, ha detto il segretario della Lega araba, l’egiziano Ahmed Aboul Gheit.

Per il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu “la promessa di Netanyahu, che invia messaggi elettorali illegali ed aggressivi, è quella di uno stato razzista, con l’apartheid”. Mentre per il capo della diplomazia giordana, Ayman Safadi, l’annuncio di Netanyahu di annettere la Valle del Giordano “spingerà l’intera regione verso la violenza”.

Per l’Arabia saudita la misura promessa da Netanyahu “è priva di fondamento”, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale SPA, citando la Corte reale. “Il regno afferma che questa dichiarazione è un’escalation molto pericolosa contro il popolo palestinese e rappresenta una flagrante violazione della carta delle Nazioni Unite e dei principi del diritto internazionale”, come ha riportato Spa. Riad ha anche chiesto una “riunione di emergenza” dei ministri degli Esteri dei 57 Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC).

Per l’esponente di Hamas Bassim Naim, una eventuale annessione della Valle del Giordano provocherà “una esplosione della situazione”. “Se non ci fossero la copertura americana e il silenzio internazionale in primo luogo degli europei, Netanyahu non avrebbe potuto compiere passi di questo genere”, ha aggiunto Naim.

La Valle del Giordano è un’area di 24.000 chilometri quadrati e rappresenta quasi un terzo dell’intera superfice della Cisgiordania. Israele ha occupato la Cisgiordania dal 1967, ma formalmente non l’ha annessa. I palestinesi rivendicano l’intera Cisgiordania per il loro futuro stato indipendente. Netanyahu ha però sempre sostenuto che Israele continuerà a mantenere una presenza nella Valle del Giordano per ragioni di sicurezza.