Corte suprema Australia conferma condanna al cardinale Pell

Respinto il ricorso dell'alto prelato. Il Vaticano: "Vicini alle vittime"

AGO 21, 2019 -

Roma, 21 ago. (askanews) – La Corte Suprema di Victoria, in Australia, ha respinto il ricorso presentato dal cardinale George Pell contro una sentenza che lo ha dichiarato colpevole di abusi sessuali su minori. Il cardinale australiano sta scontando in carcere una condanna a sei anni.

Il verdetto ha confermato la condanna dell’ex tesoriere vaticano che rimarrà quindi in prigione fino a quando non avrà diritto alla libertà condizionale prevista nell’ottobre 2022. Il ricorso è stato respinto per due voti in una giuria composta da tre giudici.

Lo scorso dicembre, ricorda la Bbc, Pell è stato condannato all’unanimità per aver abusato sessualmente di due ragazzi di 13 anni dopo una messa nella Cattedrale di San Patrizio e per aver abusato di nuovo di uno dei ragazzi in un’altra occasione.

In mattinata il Vaticano ha commentato la decisione della Corte Suprema di Victoria: “Ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane, come dichiarato il 26 febbraio in occasione del giudizio in primo grado, la Santa Sede prende atto della decisione di respingere l’appello del Cardinale George Pell”, ha dichiarato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

“In attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario – prosegue la nota – la Santa Sede ricorda che il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte”, la massima autorità giudiziaria australiana. “Nell’occasione, insieme alla Chiesa di Australia, la Santa Sede conferma la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l’impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili”.

red/sam